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19 Ott [23:46]

Sepang – Il Commento:
luci e ombre dell’Italia in Moto GP

Tanta Italia quest’oggi in Malesia, sia dal punto di vista positivo, che negativo. In positivo la grande prestazione di Valentino Rossi, alla nona vittoria stagionale ed al 150° podio in 209 gare disputate. Una bella vittoria, alla Rossi, partito malino, recuperando di giro in giro, e poi sferrando l’attacco deciso al momento opportuno, quando cioè Dani Pedrosa era in difficoltà con le gomme, e così Valentino è entrato, e poi via! Nessuno l’ha più preso. Non Pedrosa, che ha comunque ritrovato il podio con le Bridgestone, non il compagno Jorge Lorenzo, dopo un paio di gare accorte, si è nuovamente steso. Nemmeno Casey Stoner, che non solo è stato rallentato in prova da una Ducati disorganizzata al cambio gomme che non ha preventivato qualche secondo di margine, ed in un’operazione maldestra hanno perso l’opportunità di usare la gomma da tempo, che avrebbe portato Stoner oltre la settima posizione di partenza.

L’australiano però non è mai stato incisivo in gara, a causa dell’impossibilità di trovare un ottimale set up della sua moto con le condizioni domenicali, dopo che anche nel warm-up era in evidente difficoltà. Una brutta prestazione, dopo che nelle ultime gare Stoner era sembrato tornare quello di una volta, soprattutto dopo l’ultimo successo di Phillip Island, che riporta Ducati in un limbo prestazionale, che se non verrà sfatato a Valencia, tra solo una settimana, potrà gravare pesantemente sul clima psicologico nella squadra, perché è in arrivo un Nicky Hayden sempre più arrembante in questo finale di stagione, che potrebbe mettere in crisi l’armonia del box di Borgo Panigale.

Box che ha visto la metà “cattiva” rappresentata da Marco Melandri perdersi nei meandri della bassa classica, mai in grado di un guizzo, mai incisivo, mai in battaglia. Al penultimo giro in Malesia ha persino subito il sorpasso da parte di Toni Elias, con una Ducati come la sua, reduce da un ride through penalty che lo ha costretto a prendere oltre venti secondi, pienamente recuperati sul ravennate e sul non proprio competitivo collaudatore Suzuki, Nobuatsu Aoki. Non benissimo nemmeno Loris Capirossi, che conclude in un’onorevole settima posizione, ma decisamente in ribasso rispetto al podio conquistato a Brno, da dove sembrava la Suzuki aver trovato la giusta strada, evidentemente mai rammendata o nuovamente persa.

Benissimo, a dir poco sensazionale, la gara di Andrea Dovizioso. Il forlivese del team JiR ha completato la gara in terza posizione, cogliendo il primo podio alle spalle di Rossi, e dello spagnolo Pedrosa, suo compagno di squadra nel 2009 nel team Honda ufficiale, che lo ha cresciuto ed accompagnato in Moto GP, proprio come lo spagnolo. Dovizioso ha portato a termine una corsa caparbia, in cui ha resistito agli attacchi di Hayden, che con una Honda ufficiale più veloce di quella clienti, non è riuscito a sopravanzare l’italiano, al primo podio in Moto GP, alla sua diciassettesima gara (alla faccia della scaramanzia). 115 le gare di Andrea tra 125, 250 e Moto GP, con un solo titolo conquistato in 125 nel 2004, perché in 250 ha sempre trovato l’opposizione dei due spagnoli Pedrosa e Lorenzo. Questo malese per Dovizioso è anche il 42° podio in carriera.
Antonio Caruccio

Nella foto, Andrea Dovizioso in fuga alla conquista del podio