Massimo Costa - XPB ImagesAlzi la mano chi, a inizio stagione, immaginava che a soli quattro appuntamenti dalla chiusura del campionato di Formula 2, davanti a tutti ci sarebbe stato il debuttante
Leonardo Fornaroli. Una crescita dirompente quella del piacentino, campione della Formuila 3 nel 2024, che ci ha messo un attimo ad adattarsi alla Dallara della F2 gestita perfettamente dal team Invicta.
Fornaroli al secondo evento in calendario programmato a Sakhir, ha subito centrato la pole , ripetuta a Spielberg. Poi, ha messo la parola fine a chi sosteneva che non sapesse vincere le gare, conquistando il primo posto a Silverstone e Spa nelle corse Sprint, poi il capolavoro di Budapest nella Feature Race.
E adesso è là davanti con 154 punti precedendo piloti esperti come
Jak Crawford del team Dams (137) e Richard Verschoor di MP Motorsport (135). Ma attenzione anche agli altri rookie velocissimi come Luke Browning, quarto con 125 punti ed Alex Dunne, che segue con 124.
Fornaroli, dopo un primo breve salto al comando del campionato a Sakhir, ha preso con decisione la testa della classifica generale dopo la gara 2 di Spa e l'ha mantenuta anche al termine del weekend di Budapest. Verschoor, che era salito al comando del campionato fin dalle prime fasi, dopo la vittoria nella Feature Race di Spielberg si è perso recuperando appena 21 punti nelle successive sei corse. Per capire la differenza, in quelle sei gare, Fornaroli ne ha totalizzati 68 e Crawford, salito secondo, 46.
La partita è ancora apertissima. Crawford e Verschoor sono dei grandi esperti della Formula 2 . Basti pernsare che l'olandese è al quinto anno nella categoria mentre l'americano ex Junior Red Bull ed ora in orbita Aston Martin, è al terzo tentativo. Fornaroli tra Monza, Baku, Losail e Yas Marina dovrà gestire al meglio la pressione, che sarà fortissima, cercando di mantenere il passo dell'ultimo periodo. Del resto, lo scorso anno in F3 ha dimostrato di essere un maestro nel gestire al meglio i piazzamenti.

Dicevamo sopra dei rookie
Browning e Dunne. Inglese il primo (foto sopra), e nella Academy Williams, irlandese il secondo, Academy McLaren. Sono veloci, talentuosi, e sono inseriti nei team Hitech e Rodin. Browning è alla ricerca della prima vittoria ed è salito sul podio sette volte, Dunne vanta due successi, prestazioni di alta qualità, ma si è anche messo in luce per scorrettezze sciocche ed evitabili.
Sono loro, Fornaroli, Crawford, Verschoor, Browning e Dunne che con ogni probabilità lotteranno fino all'ultima corsa per aggiudicarsi il titolo. A dimostrazione della competitività del campionato, i sopra citati piloti appartengono a cinque diversi team: Invicta, Dams, MP, Hitech e Rodin.
Non ha compiuto il salto di qualità , al secondo anno nella serie,
Josep Maria Martì , sesto per il team Campos che lo scorso anno ha sfiorato il successo finale con Isack Hadjar. Lo spagnolo è sesto con 97 punti, tre le vittorie e tutte nelle gare Sprint. Mart' ha deluso in qualifica: per ben sette volte è rimasto fuori dalla top 10.
Appena 5 punti dietro Martì, c'è il compagno di squadra
Arvid Lindblad . L'inglese è arrivato in F2 dopo una stagione in F4 e una in F3 (terzo e quarto) e considerando tutto il can can che girava attorno al suo nome ci si aspettava un debutto da leader. Invece no, Lindblad ha vinto una Feature Race a Montmelò, ma nelle ultime otto gare ha raccolto appena 13 punti.
Al terzo anno di Formula 2,
Roman Stanek è nel team Invicta ed è stato schiacciato dal compagno di squadra Fornaroli al debutto. Non un bel biglietto da visita per il ceco che pure ha colto una bella vittoria a Spa nella Feature Race. Nella top 10 il rookie Sebastian Montoya che col team Prema non se la sta cavando male considerando i pochi risultati ottenuti in carriera tra F4, Regional e F3.
Un altro nome da inserire nella lista di chi sta deludendo, è quello di
Victor Martins. E' decimo con 69 punti , peggio del 2023 e del 2022, anno del suo debutto nella serie che ha sempre affrontato col team ART. Poco da dire per Dino Beganovic, prodotto FDA,, al debutto in F2 e lontanissimo dalle posizioni che contano nonostante sia nel team Hitech, lo stesso di Browning... E purtruppo, tra chi non sta vivendo una stagione positiva, anche
Gabriele Minì, foto sotto, solo 35 punti conquistati, 12esimo e con la metà dei punti del compagno Montoya.
