7 Feb [10:08]
Ad Andora Caneva non
sbaglia. Ma non vince
Si dice: chi sa fa e chi non sa insegna. Buttata maliziosamente lì dal solito amico una decina di minuti prima del via del Rally di Andora, la massima s'è conficcata nella testa di Vittorio Caneva. Lui, preside di una delle più qualificate scuole di rallismo del mondo, non poteva permettersi il lusso di sbagliare nelle tre miniprove speciali dello sprint d'apertura della stagione ligure. E difatti non lo ha fatto. Anche se negli ultimi quindici anni aveva maneggiato una macchina da corsa in gara solo per pochi chilometri in Catalunya, nel '90, anche se le stradine dell'entroterra andoriano non sono di quelle che si digeriscono facilmente. Dover ricorrere al caro vecchio tubo di plastica per sopperire alle defaillance dell'interfono in modo di riuscire a intendere la voce di Simona Girelli non l'ha aiutato e alla fine, con una Clio, s'è ritrovato 18° assoluto lontanuccio dal vincitore Federico Gasparetti e 8° in Produzione, non proprio vicino al solito, imprendibile Albino Condrò con la solita 205 non proprio di primo pelo. E c'è rimasto un po' male. Ma si sa: a quasi quarantotto anni, l'importante è partecipare. Del resto, a Gabriele Noberasco e a Paolo Duberti, gli altri due veterani in cerca di emozioni forti nel savonese, è andata peggio: acciacchi vari delle rispettive storiche, una Porsche per l'albenganese, una Kadett per l'imperiese, li hanno costretti a chiudere in anticipo la rimpatriata.