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7 Dic [17:47]

Adamo: "Il nostro obiettivo
rimane il titolo costruttori"

Da Monza - Mattia Tremolada

Andrea Adamo non ha intenzione di fermarsi. L’annullamento del Rally di Australia, che ha consacrato Hyundai campione del mondo costruttori, non ha messo la parola fine sulla stagione del team manager italiano, ma ha creato nuove possibilità: “Dopo la notizia della cancellazione del Rally d’Australia, il mio problema principale è stato come raggiungere Macao. Dopo la gara del WTCR sono andato a Seoul per discutere del budget per i prossimi anni perché secondo me in quel momento era più importante raccogliere il frutto di quanto seminato piuttosto che festeggiare. Poi, è stato il turno del Rally du Var, oggi sono a Monza e settimana prossima in Malesia. Solo il 20 dicembre tornerò a casa e dovrò cercare di staccare qualche giorno, perché ammetto che sono un po’ stanco”.

Non è tutto, perché mentre la maggior parte degli uomini del reparto motorsport di Alzenau è a Monza per festeggiare il titolo mondiale, Sebastien Loeb e il nuovo arrivato Ott Tanak stanno provando in vista del Rally di Montecarlo 2020, anche se Adamo non si dilunga sull’argomento: “Le prime sensazioni di Tanak sono positive e i test stanno procedendo bene”.

Sulle prime Adamo taglia corto anche sull’uscita dal WRC di Citroen: “Ho abbastanza da pensare in Hyundai senza occuparmi degli altri”, poi spiega: “Quando un costruttore esce da un campionato non può essere considerata una cosa positiva. Non so perché Citroen lo abbia fatto, ma da parte nostra da gennaio abbiamo richiesto dei meeting alla federazione e al promotore per indicare chiaramente quelle che sono le necessità di un campionato per avere l’impegno di un costruttore e in questo momento il WRC secondo me, e per ammissione del promotore stesso, in termine di promozione e di calendario non ha tutto quello di cui i costruttori hanno bisogno. Io posso dire quelle che sono le necessità, come vengano implementate non è il mio lavoro”.

Come è nata l’idea di partecipare al Monza Rally Show?
“Tutto nasce dalla volontà di premiare le persone che lavorano in Hyundai Motorsport. Volevamo portare tutti a Milano, fargli visitare la città e poi festeggiare il sabato sera in circuito con i piloti. La realizzazione di quest'idea è stata più complicata, tanto che abbiamo dovuto affittare un Boeing 737 per portare qui 185 uomini. In un rally mondiale sarebbe stato più complicato e ci sarebbe stata molta pressione in più. Mi permetto di dire che qua per noi è una festa e ci teniamo a condividere la nostra gioia con chi sarà presente. Questo non sarà un rally vero e proprio, ma è una manifestazione stupenda che ha senso di esistere”.

Dopo aver vinto il titolo costruttori nel 2019, quale sarà l’obiettivo per l’anno prossimo?
“Credo che nei rally il titolo più importante sia quello costruttori, lo ripeto ormai da Montecarlo. Per vincerlo devi essere competitivo in tutte le gare e avere più di una punta nella propria formazione. L’inserimento di Ott e Martin in squadra ci rende ancora più forti, e stiamo cercando di capire come coinvolgere Andreas e Andres, Craig e Paul l’anno prossimo. Ci tengo a sottolineare che questa per loro non è una gara d’addio, ma di continuità, perché so riconoscere i meriti delle persone e se Hyundai ha vinto il titolo è anche merito loro. Quindi, un semplice arrivederci e grazie in un momento in cui nel mondiale rally ci sono più piloti che macchine, mi sarebbe sembrato poco gentile da parte nostra. Il fatto che siano qua con noi è ulteriore dimostrazione del fatto che fanno parte della nostra squadra”.

Come giudica la stagione delle Hyundai nel WTCR?
“Onestamente sono molto critico. Credo che pur di avere un costruttore in più si siano sacrificate quelle che sono le basi del campionato. Hyundai è stata fortemente criticata per l’approccio aggressivo che ha avuto l’anno scorso, anche se di fatto aveva due squadre clienti, e se abbiamo scelto dei piloti dal nome pesante è stato anche per dare risonanza al campionato. Altri hanno inteso il WTCR come il WTCC, scendendo in pista con una squadra ufficiale a tutti gli effetti ed è una cosa che a noi non piace. Se le cose non dovessero cambiare siamo pronti a uscire dal campionato”.

Hyundai è stata tra le prime case ad annunciare la propria partecipazione all’E-TCR, insieme a Cupra e a Romeo Ferraris. Cosa ne pensa del campionato?
“Penso sia fondamentale partecipare a questo campionato per un costruttore. Ci è stato chiesto di prendere in seria considerazione la categoria ed è quello che stiamo facendo. La macchina ha già iniziato i test e sta funzionando bene, sono curioso di vedere cosa succederà. Secondo me, sarà necessario fare delle gare vere e non degli slalom in città, credo che ci siamo capiti”.