28 Apr [0:15]
Argentina – 1. giorno
Hirvonen a un decimo da Loeb
“Siamo in testa, di un decimo, ma siamo in testa e allora tutto va bene”. Sébastien Loeb non spende molte parole per far sapere di essere soddisfatto di come si è conclusa la prima delle tre frazioni dell’appuntamento argentino. Ma non nasconde la delusione per come erano cominciate le cose e, campione vero, non si autoassolve per i tanti, piccoli errori che avevano costellato l’inizio della sua ennesima avventura nella pampa: “Ni sono girato varie volte – dice – e questo non è certo da professionisti. Pur se, nella prima boucle, l’auto aveva un comportamento decisamente strano”. L’Extraterrestre racconta che, soprattutto all’uscita dei tornanti, la DS3 tendeva a in traversarsi e la cosa gli complicava parecchio la vita.
Sotto il podio virtuale, a oltre mezzo minuto da Petter Solberg che fin da ieri l’altro sera menava le danze con la Fiesta, Loeb ha rovesciato la situazione nella seconda parte della giornata, con un paio di attacchi dei suoi. E con la complicità del solito inconsistente norvegese che ha pagato con un braccetto rotto la sua (eccessiva) foga agonistica. Un altro stop, per Hollywood, e un’altra doccia fredda per Malcolm Wilson che a questo punto può solo sperare in un miracolo da parte di Dani Sordo, ottimo terzo al debutto con la due porte del Grande Ovale Blu. E, magari, chiedersi se è davvero stata una bella ìdea dare il benservito a Mikko Hirvonen che, passato alla Citroen, seguita a mostrarsi assai concreto.
Due compatte della Doppia Spiga davanti, allora, e la concorrenza ad inseguire. Con vari attesi protagonisti già tagliati fuori, da Evgeny Novikov a Ott Tanak e Thierry Nueville che ha rovinato quasi tutto al penultimo impegno mettendosi l’auto per cappello. “Volevo fare troppo bene e ho sbagliato”, ammette il belga. Aggiunge: “A parte in quella dannata curva, non credo che il mio ritmo fosse eccessivo”. Rientrerà, oggi, come gran parte degli altri che non hanno messo le ruote su tutte le prove. Come Solberg che avrà da darsi da fare per rastrellare punti sufficientemente pesanti da puntellare le sue illusioni iridate.
Dietro, bella prova di Andreas Mikkelsen con la Fabia gestita e assistita dalla squadra Volkswagen: se davvero i tedeschi cercano un campioncino da affiancare l’anno venturo a Sébastien Ogier, possono anche smettere di guardare lontano…
m. mz.
La classifica dopo il 1. giorno
1. Loeb-Elena (Citroen DS3 Wrc) in 2.20'30”6
2. Hirvonen-Lehtinen (Citroen DS3 Wrc) a 0”1
3. Sordo-Del Barrio (Ford Fiesta RS Wrc) a 33”1
4. Ostberg-Andersson (Ford Fiesta RS Wrc) a 1'18"4
5. Al-Attiyah-Bernacchini (Citroen DS3 Wrc) a 5'16"9
6. Prokop-Hruza (Ford Fiesta RS Wrc) a 6'24"2
7. Mikkelsen-Floene (Skoda Fabia S2000) a a 6'36"0
8. Ogier-Ingrassia (Skoda Fabia S2000) a 6'58"8
9. Araujo-Ramalho (Mini Cooper Wrc) a 8'14"5
10. Fuchs-Mussano (Mitsubishi Lancer) a 16'26"8