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6 Feb [10:55]

CONTROCANTO
Habemus papam. Forse...

“Tu da che parte stai?”. Per essere rivolta un non tesserato, la domanda è un po’ così. Soprattutto se a farlo è un condomino del palazzo. E in piena campagna elettorale. L’illustre personaggio che nei giorni del Motor Show mi interrogava, non è uno sprovveduto. Sapeva con ragionevole certezza come sarebbe andata a finire e faceva la conta degli amici e dei nemici. Un elenco di quelli di cui non fidarsi è pur sempre un bel presente da consegnare al vincitore annunciato e allora si portava avanti con il lavoro. Magari un po’ sporco, ma qualcuno, si sa, lo deveva fare.

È andata come è andata, come doveva andare. Angelo Sticchi Damiani, da anni uomo forte della subfederazione italiana e chiacchierato ingegnere civile pugliese – e non solo per la Maglie-Leuco progettata tre volte – è stato eletto presidente della Csai con una percentuale bulgara. Più o meno come certi suoi elettori, dicono le cronache, in certi collegi. Dicono anche altre cose, le gazzette. Riportano dell’esposto-denuncia presentato da Piercarlo Capolongo e registrano la spavalda tranquillità del neo eletto. Riportano pure che le schede diciamo così non cristalline sarebbero un paio di centinaia appena. Poche, insomma, lasciano intendere a palazzo. Come se fosse poi normale che a qualcuno, fra gli amici degli amici, fosse venuta la tentazione di dare una mano con metodi che per il codice costituiscono un reato.

Habemus papam, annunciano i federalotti nostrani. E tanto basta a loro per vivere felici e contenti. Per i praticanti e per il disastrato automobilismo da corsa nostrano è un po’ diverso. Ma in fondo, che importa? Tanto sarà difficile che vada peggio di come è andata negli ultimi (e nei penultimi) anni...

g. ran.