11 Gen [23:35]
CONTROCANTO
Mettiamo un freno all’invasione delle bufale
Meglio uno scoop oggi o una bufala domani? Interessante quesito che andrebbe girato a tutti gli improvvisati giornalisti o presunti tali, che ormai popolano giornali, riviste e siti web i quali ad ogni minuto sfornano notizie con tanto di timbro: Clamoroso, Esclusivo e Lo Sappiamo Solo Noi. Tutti sbagliamo o possiamo cadere nel tranello della foga dello scoop, per carità, ma in questi ultimi giorni abbiamo assistito ad una mole di informazioni presunte e non verificate che hanno ingolfato una comunicazione all’apparenza sterminata e nella realtà sempre più asfittica, dove tutti pretendono di sapere tutto, ma che finisce per diventare una fiera del verosimile (o, ahimè, inverosimile).
Solo nelle ultime due settimane, a cavallo delle feste natalizie si sono toccate vette impensabili, cui i vari lettori e forumisti più incalliti non riescono più a tenere freno scatenando discussioni su discussioni su temi del tutto inesistenti. Proviamo a mettere in fila solo alcuni titoli di notizie che hanno colpito molto la fantasia degli appassionati, ma che alla prova dei fatti si sono rivelate, false inutili e… ridicole.
Titolo 1: La Lotus Exige R-GT al rally monegasco! Ma quando mai?
Titolo 2: Clamoroso: la FIA dice addio ai navigatori dal 2013 Straordinario esempio di internettiano che tenta di tradurre una news pescata su qualche sito spagnolo il 28 dicembre. Senza sapere, che proprio in quella data in Spagna ricorre quello che è per noi l’1 aprile. Comunque da ringraziare per le sane risate…
Titolo 3: Vettel potrebbe correre con VW il Deutschland valido per il Mondiale Rally a fine agosto Sarebbe davvero interessante sapere il parere dei diretti interessati. A partire da Christian Horner che, nel bel mezzo del Mondiale di F.1, permetterebbe al proprio pilota, ad una settimana dalla gara di Spa, di gareggiare in un rally dopo quanto successo a Kubica.
Titolo 4: Abarth torna nel WRC dal 2013 Qui si raggiungono vette inesplorate perché purtroppo la realtà è drammaticamente diversa. E meglio di mille articoli potrebbero spiegarlo le venti lettere di licenziamento recapitate sotto l'albero di Natale ad altrettanti dipendenti dell'ex officina da corsa torinese.