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regolamenti in vigore dal 2026

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10 Apr [14:39]

CONTROCANTO
di Guido Rancati

E qui comando io, e quesa è casa mia... La canzoncina mi è torrnata in mente in Algarve, qualche ora dopo la conclusione del Rally del Portogallo. In attesa come tutti di sapere cosa avrebbero deciso Nazir Hoosein e i suoi due occasionali colleghi riguardo alle Ford, mi sono ritrovato a canticchiare il motivetto senza pretese. E a riflettere su quello che aveva – e ha – tutta l’aria un conflitto fra i due poteri della federazione: quello tecnico e quello sportivo.
È difficile, tremendamente difficile, non vedere un legame fra i due casi che hanno costretto i tre “stewards” e gli addetti ai lavori a fare esageramente tardi, sia il sabato sia la domenica. Non serve sapere leggere nei fondi del caffé per imaginare che Jacques Berger non avesse gradito la sentenza con la quale, alla fine della seconda tappa era stato mandato assolto Marcus Gronholm, colpevole di aver staccato il fascione posteriore della sua Focus (nella foto Photo4) che, di conseguenza, era risultata cinque chili più leggera del dovuto. Non ci vuole l’acume di Sherlock Holmes e neppure quello di Nero Wolf per immaginare che, dopo averci pensato su una notte e un giorno, i tecnici federali abbiano cercato e trovato il modo di riaprire in qualche modo il caso.
Il loro andare a botta (quasi) sicura nel misurare lo spessore dei vetri laterali delle vetture uscite dalla M-Sport, scatena montagne di dubbi. Gli stessi che a molti, nel 2004, erano venuti dopo l’escusione della Peugeot 307 dalla classifica del Rally di Cipro. Anche allora i verificatori erano andati a botta sicura, sezionando la pompa dell’acqua del quattro cilindri della cabrio-coupé transalpina. Due indizi non fanno una prova, ma...
“Una volta non era così”, confida un progettista di lungo corso. Che spiega come fino ai primi anni Novanta, quando un tecnico della Fia aveva la ragionevole certezza che qualcuno era andato un po’ oltre nell’interpretazione delle regole, mandava un avvertimento forte e chiaro. Forse non era il massimo, ma era comunque meglio di quanto avviene oggi. L’ipotesi che qualcuno abbia un dossier con tutte le “furbate” e di tanto in tanto in tanto lo tiri fuori per colpire questo o quello è inquetante. È da brividi.

di Guido Rancati