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13 Apr [9:51]

SPIGOLATURE
In Sardegna spunta
la cultura del rifiuto

“Mi dicono che per avere il mondiale bisogna proporre un percorso sterrato: può essere, ma il signor Mosley deve sapere che non toglierò l’asfalto dalle strade dell’isola per farlo contento”. Così disse Antonio Jardim qualche anno fa, rispondendo a chi chiedeva se pensasse davvero che Madeira potesse ottenere la validità iridata. Come è finita è noto: il rally d’agosto nella perla dell’Atlantico non è entrato nel giro del mondiale. In compenso lo ha fatto il Rally d’Irlanda con le sue strade catramate e viene in mente il pretesto usato dal presidente-orologiaio della Csai e dai suoi, per far fuori il Sanremo a vantaggio del Rally di Sardegna. Che ancora non ha trovato una sua fisionomia, ma, si legge ormai un po’ dappertutto (persino su il Venerdì di Repubblica, ndr) tranne che sui due settimanali specializzati, seguita ad avere grossi problemi di bilancio che inevitabilmente coinvolgono l’Automobile Club d’Italia che l’organizza ormai direttamente. Cercando il modo di tamponare le tante falle dei libri contabili. E facendo quadrato intorno al gruppo di amici, e amici degli amici, ai quali sono stati (forse incautamente) affidati i cordoni della borsa.
Intanto, la quarta edizione mondiale dell’appuntamento sardo sta per andare in scena e Automobile Club, il periodico dei soci Aci, ha dedicato alla manifestazione la copertina e un ampio servizio. Cinque pagine con tante informazioni utili, ma non solo. A colpire è un “boxino” il cui titolo – “Asfalto? No grazie!” – ha il merito della chiarezza. Recita, fra l’altro, il testo: “...il Comitato Organizzatore del Rally, unitamente alla Provincia di Olbia Tempio e altri comuni quali Olbia e Arzachena, consapevole dell’importanza di questi valori, porta avanti con rigore una campagna di rifiuto della bitumatura delle strade. Infatti preservare gli sterrati vuole dire non solo mantenere intatto il patrimonio forestale, ma tutelare anche uno degli aspetti culturali dell’isola”.
Va benissimo il rigore, va bene (quasi) tutto. Ma tirare in ballo la cultura pare un tantino esagerato. Anche se non ci piove che all’inizio le strade – e non solo quelle della Sardegna – erano sterrate. Lo erano anche le vie consolari. E pure quelle di Madeira.

di Guido Rancati


Nella foto, Gigi Galli con la Peugeot 307 in azione durante il Rally d'Italia Sardegna edizione 2006