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22 Apr [19:59]

IL FATTO
Abarth torna a vincere
quindici anni dopo

Vecchio scorpione, quanto tempo è passato? Tanto, troppo. Erano quindici anni e passa che non saliva sul gradino più alto di un podio. L’ultima volta era successo il 27 novembre del 1991, ad Harrogate, alla fine di un Rac Rally vinto da Juha Kankkunen e Juha Piironen con una Delta Integrale. Quel successo era stato il canto del cigno, il fiore dell’agave: con i colori del Jolly Club, la berlina-per-signore-che-vince-le-corse aveva continuato a collezionare medaglie anche nella stagione successiva, ma non era più la stessa cosa. L’amore, quello vero, quello che non mette nessuno in condizione di dire mi dispiace, fra le due anime – la torinese e la milanese – della squadra non era mai scoppiato. Pur se a Sanremo, l’anno dopo, a festeggiare il primo posto di Andrea Aghini, c’erano anche i tecnici dell’Abarth che avevano garantino un’ultima stagione di successi all’intramontabile quattro porte. Poi, il lungo digiuno. Spezzato di tanto in tanto da qualche vittoria – in Italia e non solo – della Fiat. Belle anch’esse, ma in un certo senso di contrabbando. Sotto mentite spoglie, senza il leggendario marchio voluto da Carlo Abarth.
Lo Scorpione è tornato a guardare tutti dall’alto sabato 21 aprile. A Montichiari, a conclusione di un rally dal nome pesante, 1000 Miglia, dominato in largo e in lungo da Giandomenico Basso e Mitia Dotta con la Punto Super2000 (nella foto). A festeggiare i due veneti, anche quelli che già c’erano nel ’91 e, fra loro, l’ingegnere Andrea Adamo che, allora, era il ragazzo di bottega. Ma anche quelli che dell’epopea dello squadrone torinese ne hanno solo sentito parlare, i giovani di bottega di oggi. E i compagni di squadra dei due vittoriosi. “Perché adesso – osserva con orgoglio Andrea Navarra – siamo davvero una squadra”.

di Guido Rancati