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3 Nov [18:19]

IL LUTTO
La scomparsa di Ingvar Carlsson

Se ne è andato a sessantadue anni, dopo una breve malattia. In punta di piedi e non poteva essere diversamente, per uno che in punta di piedi aveva attraversato la vita. Non era uno showman e nemmeno un gran chiacchierone, lo svedese dall’aria triste. Era un pilota concreto, decisamente bravo sulla terra e bravissimo sulla neve e sul ghiaccio, i fondi dove aveva iniziato a gareggiare poco più che ventenne con una Volvo PV 544. Di auto, in carriera, ne aveva usate tante: Datsun 260Z, BMW 2002 e 323i Mercedes 450 e 280 (nella foto al Rallye di Monte-Carlo del 1980 navigato da Claes Billstam), e in un paio di occasione anche anche la Fiat Abarth 124 Spyder della filiale svedese. Ma era stato con e per la Mazda che s’era tolto le soddisfazioni più belle: con la RX7 il primo podio all’Acropoli, con la 323 4WD le vittorie in Svezia e in Nuova Zelanda dell’89. Due perle in una carriera più ricca di delusioni che di gioie e comunque notevole. Conclusa nel mille e novecentonovantuno. Dopo quarantadue presenze.

m.mz.