1 Lug [16:06]
Rally de las Naciones
ecco la sfida messicana
Messico e nuvole può andare. Ma solo perché di questi tempi pioviggina spesso su quella che fu la terra degli Olmechi. Anche su quel fazzoletto ormai ben noto alla gente dei rally: sì, di nuvole sopra Leon ce ne sono tante. Ma non su un rally che in pochi anni ha saputo ritagliarsi uno spazio non banale fra gli addetti ai lavori e accendere la passione della gente del posto. E il Rally Corona Mexico rappresenta la faccia allegra del nordamerica che corre su strada, mica quella triste.
I fratelli Suberville – origini francesi e tanta voglia di fare e di fare bene – non sono restati con le mani in mano. Fuori dal giro mondiale per un anno in nome di quella sciagurata alternanza che ha tenuto in sella Max Mosley dopo lo scandalo londinese di un anno fa, non hanno passato la mano. Hanno saputo ottenere l’appoggio dello sponsor birraiolo e si sono inventati qualcosa di originale. È il Rally de las Naciones, bellezza. Una gara nella gara, una gara tosta imperniata su tre tappe e diciotto prove speciali che sono sostanzialmente le stesse sulle quali l’anno passato Sébastien Loeb mise tutti in riga. Con partenza la sera di giovedì della prossima settimana dalla incantevole, unica, Guanajuato che non a caso è patrimonio mondiale dell’umanità e arrivo il pomeriggio della domenica successiva. Con ricchi premi e cotillons: dollari americani in palio su ciascuna prova speciale e poi su ogni tappa. Abbastanza per attrarre un plotone di piloti con un passato importante alle spalle.
Per dire: Didier Auriol e Toni Gardemeister, Harri Rovanpera e Dani Sola, Xavi Pons e Manfred Stohl. E un bel manipolo di ragazzi che sgomitano per emergere. Come Andrea Aigner. Poi, messicani, peruviani, uruguagi, canadesi e statunitensi. Tutti rigorosamente con delle N4 per garantire una sfida equilibrata. Anche un paio di italiani che corrono per piacere: Stefano Marrini con Matteo Braga su una Mitsu Evo IX e Mario Isola – debuttante nei rally – con Roberto Mometti su una Evo VII.
Il conteggio alla rovescia è alle battute finali, facile immaginare uno spettacolo di buon livello. Perché l’etichetta Wrc non è tutto.
g. ran.