29 Apr [18:04]
Rally di Giordania
5 domande per capire
1 – Fino ad un mese fa, il Rally di Giordania era un enorme punto di domanda. A giochi ormai fatti qual è il giudizio degli addetti ai lavori?
Agli addetti ai lavori è piaciuto e qualcosa vorrà pur dire. Quello che conta è che l’appuntamento sulle rive del Mar Morto sia stato apprezzato – e parecchio – soprattutto a piloti e copiloti. A conquistarli è stato il percorso, un buon mix di tratti medio-lenti, veloci e velocissimi, e il fondo compatto. Oltre all’ospitalità dei giordani.
2 – Mikko Hirvonen è tornato al successo dopo cinque mesi di astinenza. È passata ‘a nuttata?
Lui lo spera e lo sperano pure quelli che non si rassegnano a un’altra stagione segnata a fuoco da Sébastien Loeb. Non è stato in assoluto il più veloce della compagnia, il diafano, ma ha saputo trovare il momento giusto per piazzare il colpo vincente.
3 – La gara mediorientale è destinata a passare alla storia per l’incredibile frontale tra Loeb e Rautenbach in trasferimento. Era mai successo niente di simile in passato?
Occhio e croce, no. Ma i più vecchi del giro ricordano il frontale fra Walter Rohrl che aveva appena concluso con la 131 Abarth la prova del Burzet e un meccanico dell’Abarth che tentava di raggiungere il fine prova. Differenza non trascurabile: allora si poteva intervenire sulle auto ovunque e il tedesco limitò i danni al minimo.
4 – Per quanto riguarda Gigi Galli siamo alle solite: un dritto ed un rovescio. Insomma, una gara da podio rovinata dall’ennesima uscita di strada. O no?
Da qui a qualche tempo, ci si ricorderà che in Giordania il livignasco (nella foto), ha vinto tre prove. Per adesso non si può dimenticare che l’ha fatto quando i tre messi meglio in classifica giocavano a nascondersi. E pesa anche il ricordo del ritmo molto blando con il quale aveva cominciato. Prima di sbattere.
5 – Sébastien Ogier ha sbaragliato per la seconda volta i concorrenti dello Junior. In Francia hanno già trovato l’erede di Loeb?
Bravo lo è di sicuro, il ragazzo della montagna francese. Se è un fenomeno, lo scopriremo vivendo. Intanto c’è da prendere atto che sono in tanti a dargli una mano. Lo fa l’Extraterrestre, ma lo fa anche la Federazione Francese...
a cura di Guido Rancati