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4 Giu [11:56]

Rally di Grecia
5 domande per capire

1 – Che dire. Anche nelle condizioni più dure, Sébastien Loeb trova sempre il modo giusto per interpretare la gara. È un’avvertimento definitivo agli avversari?
È, soprattutto, l’ennesima conferma che è il più forte del gruppo. E il più intelligente, come ha fatto notare Malcolm Wilson alla fine dell’Acropoli. Dove l’alsaziano, al solito, s’è comportato da... Extraterrestre.

2 – Alla Ford continueranno a lasciare briglie sciolte ai due piloti, o li richiameranno alla ragion di stato per provare a vincere il terzo titolo Costruttori consecutivo?
Il bilancio della trasferta ellenica del Grande Ovale Blu è in rosso. Per l’errore di Mikko Hirvonen alle prime battute del sabato e per l’inusuale fragilità delle Focus. Ma il mondiale costruttori resta ampiamente alla portata della squadra. Anche senza ordini che, vivaddio, non sono la specialità della squadra.

3 – Un secondo posto frutto anche di alcune scelte prudenti, ma la nuova Subaru Impreza (nella foto), pare proprio essere una vettura “sana”. C’e aria di terzo incomodo nel Mondiale?
Se lo augurano un po’ tutti. Anche, forse soprattutto, quelli della Citroën e della Ford. Augurandosi ovviamente che Petter Solberg e Chris Atkinson riescano a togliere punti ai rispettivi avversari.

4 – Le forature in serie sono solo il frutto della scelta di eliminare la Mousse, o c’è dell’altro?
Intanto, non è che siano stati in tanti a “forare” che è poi un modo gentile di dire che s’è stracciata una gomma. Il problema vero è stata l’usura degli pneumatici e la mancanza della mousse non c’entra. C’entra, invece, la rapidità nel capire cosa chiedere o non chiedere agli pneumatici. In altre parole, Loeb ha fatto la differenza anche nei confronti di Dani Sordo gestendo al meglio le “suole” a sua disposizione.

5 – Come sono da interpretre le prove vinte da Gigi Galli nella seconda e terza tappa? Una dimostrazione delle doti velocistiche del livignasco, o al contrario la testimonianza dell’ennesima occasione persa?
Stabilito che metter tutti dietro non è mai facile, è arrivato il momento di chiarire bene che in certe gare – e l’Acropoli è una di queste – chi parte dietro ha un vantaggio mica da ridere nei confronti dei primi a passare. Come dire che il livignasco ha potuto vincere qualche prova nella seconda tappa perché, sbagliando, s’era dovuto fermare nella prima. E i successi nella terza sono una conseguenza del suo stop forzato nella seconda. Favoriti anche dalla scarsa voglia di tutti gli altri di andare all’attacco. In sostanza, ha perso un’altra occasione per dimostrare di saper gestire una gara.

a cura di Guido Rancati