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20 Giu [23:30]

Rally di Ypres - Finale
Meeke, implacabile tris

E’ solo un numero, uno dei tanti. Ma questa volta il tredici non ha detto niente bene a Freddy Loix che al bis di Dikkebus ha perso quasi due minuti e ogni possibilità di aggiungere un’altra perlina alla sua collana di successi a Ypres. Era la terz’ultima prova, la tredicesima. E il fiammingo l’aveva affrontata deciso a recuperere gli otto decimi che lo separavano dal primo posto, da Kris Meke.

“Ho sbagliato, ho messo una ruota dove non avrei dovuto e la gomma si è afflosciata”, ammette il fiammingo al parco assistenza. Poi spiega di aver preferito continuare al rallentatore: “Mi fossi fermato – informa – il bilancio sarebbe stato più pesante”. Esaurita l’autocritica, l’enfant du pays passa all’autodifesa: “Non stavo andando sopra le righe e non avevo troppa pressione addosso. E’ che quando si va al massimo, ci vuole davvero poco per commettere un errore”, dice. E dice bene.

Kris Meeke prende atto che l’unico suo vero rivale sull’asfalto belga non è più in grado di nuocergli e tira il fiato. “Non è – racconta il nordirlandese – che fossi partito con l’obiettivo di battere Freddy a casa sua. L’idea era di raccogliere punti pesanti e al tempo stesso di dare il meglio di me in una gara che non conoscevo”. L’ha fatto. Ha messo altri dieci punti in cassaforte e allungato la sua mini-serie di vittorie iniziata in Brasile e continuata alle Azzorre. Ha messo un’ipoteca neanche tanto piccola sul titolo.“Il vento gira e adesso Kris è in una spirale positiva che lo porterà lontano”, osserva Nicolas Klinger. Che aggiunge: “Se lo merita, ha faticato talmente tanto per ritagliarsi uno posto”.

Fast Freddy, il grande battuto, fa buon viso a cattivo gioco. “E’ talmente facile commettere un errore...”, sospira il fiammingo. Non ha rimpianti, il terzo posto acchiappato in extremis ai danni di Juho Hanninen lo tiene in qualche modo in gioco. E soprattutto porta altri fieno nella cascina della Peugeot. Marc Van Dalen pensa alla quarta vittoria stagionale della sua (ben organizzata) squadra e sorride beato. “Bene, no?”, chiede a chi gli sta intorno senza aspettarsi risposta. Già, bene. Anche perché la sua scommessa su Meeke a questo punto è già vinta. “Lo sapevo – dice – che Kris non mi avrebbe deluso”.

Il manager belga non è l’unico a illuminare la sera di Ypres con il sorriso. Anche quelli della Skoda hanno di che essere soddisfatti. Merito soprattutto di Jan Kopecky, una volta di più convincente, e in parte di Juho Hanninen che solo all’ultimo assalto, tagliando una gomma, ha perso il terzo posto. Il ragazzone della Carelia è deluso. E dispiaciuto: tagliando dove non avrebbe dovuto, ha perso il bronzo e fatto perdere qualche posizione a Giandomenico Basso che s’è trovato sulla strada una pietra sollevata dalla compatta dell’est. “Non era proprio possibile evitarla – informa il veneto – e ho tagliato due pneumatici...”.

Non gliele è andata bene mezza, al Giando. Ma prova a pensare ancora positivo: “Gara da dimenticare. Adesso bisogna guardare avanti e cercare il modo di riemergere”, mormora. Poi pensa agli europunti rastrellati e in qualche modo si consola. Un po’. Non ha fatto il pieno, ma s’è avvicinato a Michael Solowow e il titolo continentale è di nuovo alla sua portata. Pure Luca Betti si è rilanciato, vincendo fra l’altro la sfida con Corrado Fontana. E finalmente può buttarsi dietro le spalle il ricordo della sfortunata trasferta turca.

di Guido Rancati

La classifica finale

1. Meeke-Nagle (Peugeot 207 S2000) in 2.32'16"3
2. Kopecky-Stary ( Skoda Fabia S2000) a 20"4
3. Loix-Smeets (Peugeot 207 S2000) a 1'40"5
4. Tsjoen/Chevaillier (Peugeot 207 S2000) a 2'35"1
5. Hanninen-Markkula (Skoda Fabia S2000) a 3'35"3
6. Schammel-Jamoul (Peugeot 207 S2000) a 4'06"4
7. Van den Heuvel-Kolman (Mitsubishi Lancer) a 4'06"5
8. Basso-Dotta (Abarth Grande Punto S2000) a 4'24"9

Il campionato dopo 5 gare

Piloti

1. Meeke 30, 2. Loix 24, 3. Kopecky 21, 4. Vouilloz 14, 5. Basso 11.

Costruttori
1. Peugeot 42, 2. Abarth 26, 3. Honda 16, 4. Volkswagen 11.