21 Giu [16:03]
Sébastien Loeb, e il segreto della felce miracolosa
Domanda: e se il segreto dei quattro-successi-quattro ottenuti in rapida successione dalla premiata ditta Loeb & Elena fosse davvero quel ramoscello di felce (nella foto Rancati) che da quasi quattro mesi accompagna i due mattatori della stagione in ogni appuntamento iridato? Il copilota monegasco ne è quasi certo: “A darmelo – racconta – è stato un gruppo di maori alla vigilia del New Zeeland Rally. Dopo averlo in qualche modo “benedetto” alla fine di una di quelle danze tribali che siamo abituati a vedere prima di ogni partita degli All Blacks. E io ho pensato bene di conservarlo perché con queste cose non si sa mai...”. Subito piuttosto scettico sugli effetti benefici di quello stelo, il pilota alsaziano s’è convinto che non è proprio il caso di buttarlo via. Spiega: “Non pesa e non è ingombrante e allora perché rinunciare ad averlo nell’abitacolo della nostra Xsara World Rally Car? In fondo, finora ha fatto bene la sua parte!”.
Archiviata la (bella) esperienza a le Mans con la Pescarolo-Judd, Seb torna a concentrarsi sul mondiale rally. In programma c’è l’Acropolis Rally, uno di quelli che non ha ancora vinto. In ballo c’è al solito la leadership nella serie iridata e un record da eguagliare, quello stabilito nel magico ’92 da Didier Auriol collezionando cinque vittorie di fila. L’insaziabile asso della Citroen Sport pensa a questo e a quella. Ma prova a chiamarsi fuori da ogni pronostico. A modo suo, con una battuta: “Vincere, è chiaro, mi piacerebbe per tutta una serie di ragioni. Ma purtroppo so già che non ci riuscirò: a inizio stagione il mio amico Petter Solberg annunciò che avrebbe vinto almeno dieci gare e dato che è un tipo di parola lo farà. Imponendosi in tutte quelle che restano. A meno che la nostra felce...”.