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6 Mar [17:19]

Speedy Raikkonen…
ma il rally non è la F.1

In Svezia aveva passato più tempo con la pala in mano che al volante della C4 con il toro sulle portiere. Per togliersi dalla (non moltissima) neve in cui finiva quasi ad ogni speciale. In Messico è cambiato lo scenario, terra al posto della neve, ma a Kimi Raikkonen non è andata meglio. Una quarantina di secondi di distacco dai migliori nella prima prova speciale disputata. Uscita di strada nella seconda…. Sei capriole con la sua Citroen che non ha affatto gradito (nella foto), e conseguente, polveroso, increscioso “game over”. Tempi duri, per gli (ex) campioni del mondo.
Michael Schumacher si sta accorgendo che la sua Mercedes forse non è veloce come sperava, Kimi sta realizzando che F.1 e rally sono due cose molto diverse. Più di quanto potesse immaginare.

Alla Red Bull, il team del finlandese, per ora ci scherzano sopra tirando in ballo Speedy Gonzalez, il topo più veloce del Messico, “andale, andale, arriba arriba” e tutto il resto; lui, il topolino finlandese, prende il casco in mano e si scusa (“pensavo che qui sarebbe andata meglio, ma in fondo è solo il settimo rally che corro”…). Qualcuno invece si starà chiedendo se l’apprendistato del Taciturno – che però fuori dal paddock sembra avere la lingua sciolta – non stia durando un po’ troppo.
“Kimi stava guidando bene, ascoltava le note e tutto”, ha provato a spiegare con parole emolienti il suo co-equipier Kay Lindstrom. “Siamo usciti in un passaggio in cui c’era molto sporco, sono cose che possono capitare a tutti”.

Anche a un ex campione del mondo di F.1, per carità. Che però, ed è l’altro lato della medaglia, non può sperare che il suo passato da sommo velocista sia un passaporto verso l’immediata competitività su neve, sterrati e asfalto stradale. Ecco, appunto, l’asfalto. Alle prime gare sul bitume manca ancora del tempo, e magari Kimi, completato il tirocinio, potrebbe iniziare a redimersi su fondi a lui meno ostili. A patto che capisca bene che le strade non sono, comunque, la pista, e che anche lì occorre avere un piede pesante ma anche pensante, e orecchie pazienti. Sull’asfalto si va più veloci che sulla terra, e certi eccessi si pagano anche più cari. Pensaci bene, Speedy… Raikkonen. E auguri di cuore, Mister Lindstrom.

s. s.