Rally

Project Rally One: il primo preparatore
che realizzerà la nuova vettura WRC27

Michele Montesano Sebbene le Rally1 animeranno il WRC ancora per la prossima stagione, c’è chi guarda già oltre e più preci...

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GT Internazionale

Verstappen sul circuito di Estoril con la
Mercedes AMG GT3, quali i piani futuri?

Michele Montesano Il termine riposo evidentemente non esiste nel vocabolario di Max Verstappen. Dopo aver concluso la stagi...

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formula 1

La Formula 1 spiega i
regolamenti in vigore dal 2026

La Formula 1 ha rilasciato un comunicato dove spiega quelle che saranno le novità regolamentari del prossimo campionato. Ecc...

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elms

2026 da record, 47 vetture al via:
23 LMP2, 10 LMP3 e 14 LMGT3

Michele Montesano La European Le Mans Series si prepara a vivere una stagione 2026 destinata a entrare negli annali del cam...

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Rally

Ford M-Sport formazione a due punte
Confermato McErlean arriva Armstrong

Michele Montesano Dopo Toyota e Hyundai, anche Ford M-Sport ha svelato la sua formazione per la prossima stagione del WRC. ...

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formula 1

Portimao torna nel Mondiale F1
Si correrà nel 2027 e nel 2028

Massimo Costa - XPB ImagesUn circuito bellissimo, difficile come pochi altri in Europa. Eppure era entrato nel calendario de...

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6 Ott [18:26]

Addio a Bertrand, l'ideatore del leggendario Bandama

Se l'è portato via un attacco cardiaco. In mare aperto, su un traghetto. Sessantanove anni, Jean-Claude Bertrand stava navigando verso Tangeri da dove, via terra, avrebbe proseguito il viaggio fino ad Abidjan. Inseguiva un sogno, l'ennesimo di una vita avventurosa: organizzare di qui a due anni la prima rievocazione storica del Rally della Costa d'Avorio. E, c'è da scommetterci, non sarebbe stato un revival come gli altri. Nessuno dei grandi appuntamenti ideati dal francese inguaribile innamorato del Continente Nero è mai stato come gli altri. Non il leggendario Bandama che lui allestì per la prima volta nel '68. Non la Abidjan-Nizza, prova-faro dei grandi raid divenuti poi di moda. Troppo, forse, per i suo gusti. Difficile immaginare uno come lui, ruspante e quasi grezzo, gestire lo show ai Campi Elisi o sulle Ramblas di Barcellona. Ma senza la sua intuizione la Dakar non sarebbe mai nata: la storia conferma che proprio mentre vagava nel deserto, disperso e disperato dopo aver perso l'orientamento nella prima, vera maratona transafricana, l'altrettanto avventuroso Thierry Sabine cominciò a pensare alla Pa-Dak.