1 Apr [18:34]
Andrea Aghini: "Obiettivo vincere!"
Vecchio campione quanto tempo è passato. Andrea Aghini alza le spalle e sorride: è troppo contento di essere riuscito a garantirsi un programma corsaiolo per star lì a pensare al tempo che fu. Confessa che non ce la faceva più a stare ai margini dell’ambiente e racconta di essersi dato parecchio da fare per tornare a essere protagonista. Spiega che l’operazione-rientro si è concretizzata grazie a un gruppo di amici che gli hanno messo a disposizione un budget adeguato e chiarisce bene di non aver nessun rimpianto per come è finita la trattativa che avrebbe dovuto catapultarlo nell’abitacolo di una Fiesta Super2000: “Mi si è chiusa una porta, ma subito dopo mi si è aperto un portone”, fa il veterano toscano. Che aggiunge: “Tornare al volante di una Peugeot è come tornare a casa”.
- Complicata la trattativa con la Racing Lions?
“Per niente. Saltato l’accordo con l’Errepi, mi sono guardato intorno e ovviamente sono andato a trovare Paolo Fabrizio Fabbri: per accordarci, è bastato guardarci negli occhi. Del resto, lui mi conosce bene e io conosco bene lui, so come lavora e di conseguenza sono certo che avrò a disposizione un’auto sempre perfetta. Insomma, i presupposti per fare bene ci sono proprio tutti”.
- Hai scelto di impegnarti nel Trofeo Rally Terra, perché?
“Per due motivi: primo perché sono conscio che dopo essere stato fermo per tanto tempo non avrei avuto tante possibilità di giocarmela con uno forte come Paolo Andreucci, secondo perché sul piano economico il Trofeo Terra è meno impegnativo del Campionato Italiano. E l’esperienza mi ha insegnato che è meglio disputare una serie meno impegnativa con tutte le garanzie che affrontarne una più importante con qualche incertezza legata al budget”.
- Obiettivo vincere?
“È ovvio. Ma sono consapevole che per riuscirci dovrò darmi parecchio da fare. La serie è molto ben frequentata e per stare davanti dovrò fare in fretta a ritrovare certi meccanismi che non correndo da un po’ ho inevitabilmente perso. Comunque sono fiducioso, so che è solo questione di tempo e non escludo di poter rientrare nell’italiano nel 2012”.
- Per dimostrare che la vita comincia anche ben dopo i quarant’anni?
“Per continuare a fare quello che mi piace, per divertirmi ancora con un volante fra le mani. L’accordo di massima con quelli che mi hanno dato fiducia è su base biennale e allora perché dovrei pormi dei limiti?”.
- Intanto, i giovani faticano a emergere.
“Il momento è davvero difficile e la situazione generale non li aiuta di certo. Ma ho l’impressione che fra loro siano davvero pochi quelli che hanno dentro la fame necessaria a emergere. Mi spiego: io e quelli della mia generazione ci battevamo sempre e comunque e non ci si fermava neppure dopo aver perso una ruota; adesso invece c’è chi rinuncia solo perché non ha a disposizione pneumatici con una certa mescola. Ripeto: è solo un’impressione, ma a volte, osservandoli, mi vien da pensare che molti corrano tanto per fare qualcosa di diverso e non siano disposti a lottare per arrivare in alto”.