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Rally d’Italia – Shakedown
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Dal 2022 la Sauber mai così in alto

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31 Ott [14:14]

Concluso l'IRC 2007
ecco le pagelle di Rancati

La Cina non è vicina. E sia quelli della Peugeot, sia quelli dell’Abarth hanno deciso di rinunciare alla trasferta in quello che era il celeste impero. Un’occasione sprecata, forse. Un punto nero fastidioso nell’immagine dell’Intercontinental Rally Challenge che s’è di fatto concluso nel Vallese. Con la terza vittoria stagionale di Nicolas Vouilloz (nella foto). Bella e inutile, visto che il titolo piloti l’ha vinto Enrique Garcia Ojeda.
Otto gare, cinque vincitori diversi. E trentasei piloti a punti. Un buon inizio per la serie alternativa i cui promotori – pressati da tante domande – hanno ora da decidere il calendario dell’anno venturo. Quando lo annunceranno, sarà più facile capire a cosa puntano i responsabili di Eurosport Events: se hanno scelto di fare cassa, le prove saranno almeno una dozzina e vorrà dire che non hanno un piano a lunga scadenza. O che magari l’avevano, ma l’hanno messo da parte.

8 Nicolas VOUILLOZ
Sempre all’attacco, sempre protagonista. Tre volte primo, l’ex-biker francese è stato alla grande il miglior interprete del campionato: Anche se ha chiuso a 5 punti dal compagno di squadra, tradito dalla sua foga a Ypres e da un problema tecnico a Madeira. Generoso.

8 Luca ROSSETTI
Due presenze, due vittorie. A Ypres e a Sanremo, il friulano ha ampiamente fatto vedere di avere quel che serve per imporsi anche in campo internazionale. Facile che l’avrebbe fatto pure sull’asfalto svizzero, se solo avesse avuto la possibilità di provarci. Incursore

7,5 Giandomenico BASSO
Due occasione appena, poche per difendere il titolo vinto l’anno passato. Abbastanza però per farsi ammirare. E per lasciare il segno, a Sanremo e soprattutto a Madeira dove ha fatto il vuoto. Concreto

7 Enrique OJEDA
Chi va piano, eccetera eccetera. Eterno piazzato, il super-appoggiato pilota spagnolo non ha vinto, ma non ha lasciato niente per strada. E in almeno un paio di occasioni, al Barum e al Valais, ha orgogliosamente cercato il colpaccio. Regolare

7 Anton ALEN
Ogni scarrafone è bello a mamma sua. E, s’ha da credere, anche a papà suo. Ma il figlio d’arte è bravo vero e l’ha fatto vedere sulla terra russa e pure sull’asfalto céco. Malgrado la pressione spesso eccessiva che gli mette addosso l’illustre genitore. Sorprendente

6,5 Umberto SCANDOLA
Mezza stagione da dimenticare, poi la svolta. Arrivata non casualmente quando ha iniziato a dividere l’abitacolo con Gillo D’Amore. Perché “In viaggio con papà” era un bel film, ma sempre e solo un film. Reattivo

6,5 Bruno MAGALHAES
Il lusitano ha un bel piede. Va forte dove conosce le strade (Madeira) e non va affatto piano anche dove non le conosce (Sanremo). Gli è mancata solo un po’ di fortuna, ma non può piovere per sempre... Promettente

6,5 Renato TRAVAGLIA
Si batte contro tutti e contro tutto. Contro i verificatori e contro le gomme che sull’asfalto céco hanno l’insana tendenza a uscire dal cerchio. Sbatte a Sanremo, ma un fuori programma all’anno ci sta, fisiologicamente. Indomito

6 Luca BETTI
Avanti, senza paura. Il cuneese va all’attacco sempre e comunque, pure quando sarebbe forse meglio usare un po’ più di cautela. Comunque, in extremis, va anche a punti. Battagliero

6 Freddy LOIX
Del buono e del meno buono. Nella stagione del fiammingo c’è di tutto un po’, anche qualche acuto. Manca però il colpaccio. Altalenante

6 Dani SOLA
Sa come si maneggia un’auto da corsa e ha più che un’idea sul come farla crescere. La donna bendata non gli è amica, ma il bilancio resta positivo. Professionale

5 Andrea NAVARRA
A punteggio pieno al Safari, sul podio in Turchia e a Ypres. Quella del cesenate è una lunga discesa verso l’anonimato, verso gli inferi. Senza uno straccio di reazione. Imbarazzante

4,5 Bernd CASIER
Avanti adagio. Con qualche sosta di troppo. Non è così che ci si costruisce un avvenire, anche se i belgi della Peugeot lo spingono... Inconcludente