10 Feb [15:26]
Crisi Subaru
Solberg non ci sta
e attacca Richards
Ha vinto il Montecarlo che con le sue incognite legate ai capricci del tempo era, è e sarà un rally-roulette e ha vinto pure in Svezia dove il fondo è davvero unico. La sua prima stagione da fordista, Marcus Gronholm l'ha iniziata proprio alla grande. Non ha sbagliato praticamente niente, il lungagnone. E adesso guarda Sébastien Loeb dall'attico della classifica iridata: venti punti lui, sedici l'alsaziano. Se non è un tentativo di fuga, il suo, gli assomiglia parecchio. Anche se si guarda bene dal dirlo: “Il campionato - osserva - è appena cominciato e la strada verso il titolo è ancora lunghissima”. Verissimo: con qualcosa come centoquaranta punti a disposizione, cercare di indovinare come andrà la finire la sfida iridata non ha nessun senso. Da qui a novembre c'è spazio per tutto: per crolli oggi impensabili e per rimonte incredibili. A dispetto del doppio zero con il quale deve confrontarsi oggi, il norvegese ha tutto il tempo per rientrare in gioco. A condizione che a Banbury si diano una mossa. In fretta.
“Mancava un senso, un apriscatole, un idea...”, cantava il professor Roberto Vecchioni. Potrebbe essere l'inno del Subaru World Rally Team di questi tempi. La formazione anglo-nipponica è in crisi e non ci piove. Di tutto, soprattutto di idee. Che sono poche e confuse. Capita, quando sono in tanti a voler comandare. La rivoluzione invernale che ha rivoluzionato l'organigramma ha lasciato solo macerie. Per David Lapworth è stato creato un ruolo dai connotati sfumati, nebuloso come il nome: performance director. L'unica certezza è che non è più il team principal, il numero uno, il gran capo. Eppure si muove sempre come faceva quando era lui a dare gli ordini. E almeno i suoi fedelissimi gli ubbidiscono. Gli altri meno e soprattutto di malavoglia. Con lo stesso entusiasmo di chi aspetta solo che venga cacciato. Forse succederà, forse no.
Intanto David Richards ha dovuto prendere atto che la barca fa acqua da tutte le parti: non fossero bastati i risultati praticamente fallimentari del primo scorcio di stagione, a farglielo notare ci ha pensato Solberg. Informandolo a muso duro di averne abbastanza di battersi e sbattersi per niente. Si è fatto sentire, il biondino. Qualcosa ha ottenuto: già a fine mese in Messico, lo staff tecnico della squadra verrà rinforzato da un nuovo ingegnere: Roger Estrada o più probabilmente Efix Demaison.
Guido Rancati