3 Dic [11:11]
DUBAI RALLY – ANTEPRIMA
Al-Attiyah pronto a colpire
Prima il piacere, poi il dovere. E dopo aver essersi fatto scarozzare da Fabio Babini nella kermesse monzese, Giovanni Bernacchini torna a fare il lavoro che gli piace e nel quale se la cava assai bene: leggere le note e far di conto in un rally vero. Diverso da quelli che è abituato a frequentare nel mondiale, ma vero. Sulle piste di sabbia del Dubai, accanto a Nasser Al-Attiyah. Non è la prima volta che il figlio d’arte milanese affronta le dune e gli allunghi a perdifiato del medioriente, ma quello che si appresta ad affrontare è un impegno importante, decisivo. Nell’emirato arabo va in scena l’ultimo atto stagionale del Fia Middle Est Championship e il qatariano con il quale divide l’abitacolo dell’Impreza N14 si gioca il titolo: con tre punti di vantaggio su Misfer Al-Marri e otto su Jazed Al-Rajmi, non è obbligato a vincere, ma non può sbagliare. “E non sbaglierà”, afferma deciso Bernacca. Che spiega: “Nasser ha già fatto vedere mille volte di sapere andare forte un po’ dappertutto e poi non è uno che si agita”.
Già, la calma con la quale si confronta con ogni situazione è una delle sue doti maggiori di Al-Attiyah e le tante medaglie che ha conquistato nel tiro al piattello – anche quella, di legno – ai giochi olimpici di Atene – sono lì ha dimostrarlo. In pedana non c’è spazio per le esitazioni: si mira e poi si preme il grilletto, senza diritto all’errore. Nel fine settimana intorno a Dubai City sarà più o meno la stessa cosa. Ha nove prove speciali a disposizione – tutte piuttosto lunghe – per un totale di duecento e sessantacinque chilometri contro il cronometro e, nel mirino, un’altra corona che il suo connazionale e il siriano non hanno grandi chances di mettersi in testa. Non alla regolare. Ma nelle corse, si sa, non c’è mai niente di scontato... Una curiosità: fra gli iscritti, non tanti, anche un equipaggio tutto rosa, quello formato da Abeer Batikhi (nella foto) e Rabab Al Tajir. Per il rallismo arabo, una novità. E un segnale.
Mzungo Mzee