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Puma Rally1, ma prima al via della Dakar

Michele Montesano Non lascia ma raddoppia Gregoire Muster. Uscito dal programma ufficiale M-Sport nel WRC, il pilota belga ...

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motori: Mercedes e Red Bull sotto accusa

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Massimo Costa - XPB ImagesE' il suo primo fan. Il suo primo sponsor. Il suo mentore. Lo ha voluto a tutti i costi in For...

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7 Ott [9:48]

Due Valli – Anteprima
Il... triello

Guido Rancati

Tre Fabia, tre Fiesta, due 208 T16, una 207 e una Punto. Sono dieci le top car che illuminano un elenco degli iscritti nel quale trovano posto altre quarantatré vetture variamente assortite. Ma almeno alla vigilia, ad essere sotto i riflettori sono solo tre di esse: la compatta dell'est di Umberto Scandola, quella inglese di Giandomenico Basso (nella foto by M51), e quella francese di Paolo Andreucci. I tre che, in attesa che il tribunale d'appello sammarinese si pronunci, arrivano all'ultimo atto della stagione tricolore senza sapere qual'è la situazione reale e tuttavia con la certezza che per sperare di mettere le mani sul titolo dovranno vincere. Senza se e senza ma. A farlo, dandosi battaglia nelle undici prove speciali in programma nel fine settimana veronese, ci proveranno Basso e Andreucci e, ovviamente, anche Scandola. Pur se l'enfant du pays sa bene che primeggiare potrebbe non bastargli a conservare la corona.
I tre mattatori della stagione verde-bianco-rossa non saranno comunque gli unici a recitare un ruolo di primo piano. Con loro, più ancora di Alessandro Perico e di Andrea Nucita, lo faranno gli appassionati a bordo strada. Chiamati a mostrare di avere più buonsenso di chi avrebbe dovuto darsi da fare per chiudere in tempi accettabili una querelle che sta andando avanti da ormai tre mesi. E di chi nel frattempo non ha mai smesso di gettare benzina sul fuoco di una polemica che non sarebbe neppure iniziata. Se i commissari tecnici in servizio nell'Antica Terra della Libertà avessero svolto correttamente il loro lavoro.