11 Apr [19:55]
Ecco la terra: la grande sfida di Kubica
«La più grande sfida della mia vita». Robert Kubica non ha usato mezze parole per definire l’avventura che lo attende da domani in Portogallo nella tappa del Mondiale 2.0. Per il pilota polacco, che finora ha gareggiato solo in gare sull’asfalto, si tratta del debutto sulla terra. Kubica ha già assaggiato il terreno effettuando 330 km di test, e non ha nessuna intenzione di sottovalutare l’impegno. «Forse si tratta di una sfida anche troppo grande per le mie attuali condizioni», ha detto Robert che, lo ricordiamo, ha ancora problemi di mobilità alla mano destra lasciatigli dal terrificante incidente di due anni fa in Liguria. "Ma quando ti misuri in prove come queste, e le superi, la soddisfazione ti ripaga di tutto».
A navigarlo sarà Macek Buran, e l’ex-driver della Renault è ben conscio dell’importanza che avranno le sue prime “note” da sterrato. «Posso dire che all’80 per cento il risultato dipende da quelle, perché la mia esperienza è veramente limitata. Tutte le prove sono nuove per me, quindi le note sono fondamentali. Rispetto all’asfalto lo sterzo è più leggero, ma ci sono più aggiustamenti da fare: sarà impegnativo ma anche molto utile per la mia riabilitazione, perché se sarò in grado di portarlo a termine significherà che ho fatto un passo in avanti».
Nell’ultimo rally a cui ha partecipato, alle Canarie, Kubica si era trovato anche in testa, prima di finire contro un guard rail. «Il mio principale avversario in Portogallo sarò io stesso, perché al momento non è al risultato che bado. La competizione sarà elevata, e da quello che ho capito il rally portoghese non è proprio il più facile del calendario, quindi per me si tratterà di un debutto molto impegnativo sulla terra. Diciamo che sarò soddisfatto se riuscirò a limitare il mio distacco a un secondo e mezzo al chilometro rispetto ai migliori della mia categoria. Voglio divertirmi, accumulare tanti chilometri, e se possibile portare a termine la gara».