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21 Set [20:51]

Elba storico: la zampata di Montini

La vittoria di Montini, venticinquenne bresciano di Sabbio Chiese affiancato da Ognibeni, è arrivata con l’epilogo della gara, nel dettaglio con le ultime due prove speciali. La cronaca dell’Elba targato duemilatredici racconta di un confronto sportivo avvincente ed incerto, con ben sette passaggi di testimonio per la leadership. Il primo ad andare al comando era stato, giovedì sera, il bresciano “Pedro” (Lancia Rally 037, Campione Europeo uscente e vincitore della gara nel 2012), poi dalla seconda alla terza prova ha comandato la verde Porsche 911 di Luigi Marchionni appaiata a quella di Lucio Da Zanche, per poi vedere quest’ultimo cercare l’allungo e chiudere in testa la prima tappa dopo aver piegato la resistenza dello stesso “Pedro” che per la sola sesta prova era riuscito a tornare davanti a tutti.

Stamani altra doccia fredda, con il leader Da Zanche prima afflitto da problemi alla frizione, poi affondato in classifica per una foratura (PS 11). A quel punto è passato al comando il senese Alberto Salvini, alla sua seconda gara con l’Audi Quattro. Quando il pilota di Castelnuovo Berardenga pareva avviato all’alloro è arrivato un nuovo colpo di scena: Salvini ha sofferto l’iniziativa del giovane Montini che intanto si era insediato al secondo posto dopo una prestazione sempre a toni alti. Un attacco deciso nelle due “piesse” finali ha permesso al giovane valsabbino di cogliere un risultato significativo, quello che ha sancito la sua prima vittoria assoluta conquistata al primo anno di esperienza con la spettacolare coupé di Stoccarda.

Salvini dunque a terminato al posto d’onore mentre la terza piazza è andata al biellese Davide Negri (Porsche 911), attardato di circa 2’ da una foratura patita durante la sesta prova speciale di ieri ed oggi rivalutatosi bene in quello che è stato il suo primo Rallye Elba.

Ai piedi del podio, in quarta posizione, ha finito Enrico Brazzoli (Lancia Rally 037), attardato sulla PS 8, l’ultima della prima tappa, da una foratura. Un fuori programma al quale il cuneese ha reagito in concreto con una prestazione decisamente cristallina oggi che gli ha permesso di tenersi dietro il norvegese Walter Jensen, al via con una vettura analoga “griffata” Martini, ricordo concreto degli anni ruggenti dei rallies mondiali.

Sfortuna per diversi, a partire da “Pedro”, fermatosi per problemi al cambio ed alla trasmissione allo start della PS12, quindi a due impegni dalla bandiera a scacchi. Anche il pavese Matteo Musti (Porsche 911) non ha sorriso: pesantemente attardato in avvio di gara ed affondato in classifica per problemi ad una bobina, quelli che pur con un tentativo di rimonta gli hanno inibito di entrare anche nella top ten assoluta.