GT Internazionale

Verstappen questo weekend correrà
al Nordschleife con la Ferrari 296 GT3

Michele Montesano Tra i trionfi di Monza e Baku in Formula 1 per Max Verstappen c’era un ulteriore obiettivo, quello di pot...

Leggi »
FIA Formula 3

Il secondo anno di Badoer
sarà con il team Rodin

Davide Attanasio Quinto nella Regional 2024, il 2025 di Brando Badoer in Formula 3 non è esattamente andato come sperato. Il...

Leggi »
Formula E

Andretti ufficializza la sua formazione
Sarà Drugovich ad affiancare Dennis

Michele Montesano Un altro tassello del puzzle è andato al suo posto. Questa volta è stato il turno del Team Andretti che h...

Leggi »
FIA Formula 3

Un milione di euro ai primi
cinque della stagione 2025

Massimo CostaQualcosa si sta muovendo all'interno della FIA e di Liberty Media per promuovere al meglio i vincitori dei ...

Leggi »
Rally

Ultimo ballo per la Sardegna
Dal 2027 arriva il Rally di Roma

Michele Montesano La Sardegna cede il testimone a Roma. Dal 2027, saranno le strade asfaltate della Capitale ad accogliere ...

Leggi »
formula 1

Racing Bulls, l'officina dei
talenti non si smentisce mai

Massimo Costa - XPB ImagesUna corsa perfetta, dieci punti pesantissimi per lui e per il team. Liam Lawson a Baku ha compiuto...

Leggi »
16 Lug [11:44]

IL PERSONAGGIO
Juho Hanninen, il nuovo “flying finn” cerca spazio

Gli dicono che ha corso e vinto alla Loeb e lui sgrana gli occhi e scuote la testa. Per chiarire che il paragone più ancora che scomodo è esagerato, invita gli incauti a prenderla un filino più bassa. È fatto così, Juho Hanninen. È fatto bene.
In attesa di tagliare il traguardo dei ventisette anni, il finlandese ha tagliato per primo quello del Russia Rally. “È stato un bel fine settimana”, dice a cose fatte. Dopo aver stretto mille mani e firmato qualche decina di autografi. Dopo aver ringraziato Marc Van Dalen per avergli messo a disposizione una Peugeot 207 – la stessa che Patrick Snijers aveva usato a Ypres – molto ben curata e Lasse Lampi per averlo seguito nella trasferta russa. La gioia per un risultato ipotecato fin dal primo tratto cronometrato e consolidato con autorità strada facendo la esprime distribuendo sorrisi e frasi al miele. Senza dare l’impressione di doversi trattenere per evitare di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Anche se c’è da credere che ne avrebbe parecchi.

Non ha avuto una carriera facile il ragazzo della Carelia dell’est. Ha cominciato a sbattersi quando aveva diciotto anni e ancora seguita a farlo. Cercando un volante, un ingaggio, uno sbocco. Ha vinto nelle sue terre e anche su quelle di altri. Pure in Svezia lo scorso inverno, battendo con un’onesta Mitsu, il fenomeno locale – presunto, molto presunto – Patrick Sandell che pure aveva fra le mani una 207. E non è la stessa cosa.
“Sono auto diverse”, osserva. Non aggiunge altro: da qui a poco ritroverà la giapponesona e non è il caso di parlarne male. Del resto, non parla male neppure di quei commissari che lo buttarono fuori nella Grande Corsa di Jyvaskyla per via di un sottotuta non omologato. Anche se spezzarono il suo sogno di salire con una vuerrecì sulla passerella finale davanti all’orribile centro congressi della cittadina finlandese.
Non ha perso le speranze di trovare un posto stabile nella serie iridata, ma sa che riuscire a fare quello che s’era prefissato da ragazzino non è impresa facile. “Noleggiare una top car – fa notare – costa tanto, troppo per me e per i miei sponsor”. Palla lunga e pedalare, allora. Sempre e comunque. Come ha fatto intorno a Vyborg.

Guido Rancati