31 Lug [21:56]
IRC a Madeira dopo 1. tappa
Basso detta legge
FUNCHAL – Ha preso il pallino di primo mattino e non l’ha più mollato. Ha vinto otto delle dodici prove speciali in programma. Giandomenico Basso è stato una volta ancora mattatore sulle strade belle e difficili – belle perché difficili – di Madeira. E finalmente sorride: “E’ stata una giornata dura – dice – e anche se nel finale ho lasciato qualcosa ai miei avversari, sono contento di aver chiuso la tappa con sedici secondi su Bruno Magalhaes”.
Parla a ruota libera, il veneto. Ricorda che temeva la doppia boucle del pomeriggio, confessa di non aver dormito né molto, né bene la notte scorsa. “Sarà stato il caldo”, ipotizza. Aggiunge: “Comunque questa sera vado a letto sereno, conscio di aver fatto fino in fondo la mia parte”. Aspettando il riposo, Giando manda giù qualcosa e tiene d’occhio i tecnici dell’Abarth impegnati a sostituire un differenziale della sua Punto. “E’ per precauzione”, informa.
Anche Magalhaes, il meno lontano e più pericoloso dei suoi inseguitori, si nutre. E si confessa: “Ci ho provato e riprovato e domani continuerò a fare il massimo per tenere Basso sotto pressione perché voglio provare a vincere. Anche se so che, a Madeira soprattutto, batterlo è un’impresa al limite dell’impossibile”.
Terzo, Alexandre Camacho è più tranquillo. Merito della ventina di secondi che lo separano da Nicolas Vouilloz che continua a chiedersi come e perché i suoi tempi non siano quelli che si aspettava. Non è il solo, il francese, a porsi domande scomode. Lo fa pure Luca Rossetti che non ha rinunciato all’idea di scavalcare l’ex-biker, ma deve guardarsi le spalle da Kris Meeke, uno che non fa regali. Uno che ha ritrovato per strada il passo abituale e difatti ha firmato una delle prove non vinte da Basso.
EUROPEO Leader ora solitario dell’euroclassifica, il Giando non pensa alla sfida europea. Non ora che ha in mente e a portata di mano il colpaccio. Ci pensa invece Corrado Fontana che, ottavo assoluto, ha chiuso la frazione davanti a Michael Solowow e si è messo in tasca due punti pesantucci. Ripete di non essersi divertito tanto, il lombardo. Ma sa che il divertimento non è tutto. Niente male anche Marco Cavigioli, decimo alle spalle del gentleman-driver polacco con la Punto della Trico. “Sono soddisfatto – dice mentre per precauzione sostituiscono il cambio – perché ho trovato un buon feeling con l’auto. E perché prova dopo prova mi sono reso conto che ce ne sta ancora”.
FINALE L’avventura continua, in programma ci sono ancor due poker di prove per cento e passa chilomteri. Con il sole annunciato non sarà una passeggiata per nessuno.
Guido Rancati
La classifica dopo la 1. tappa
1. Basso-Dotta (Abarth Grande Punto) in 1.55'28"3
2. Magalhaes- Magalhaes (Peugeot 207) a 16"0
3. Camacho-Calado (Peugeot 207) a 29"4
4. Vouilloz-Klinger (Peugeot 207) a 49"7
5. Rossetti-Chiarcossi (Abarth Grande Punto) a 1'03"6
6. Meeke-Nagle (Peugeot 207) a 1'07"7
7. Loix-Miclotte (Peugeot 207) a 1'11"8
8. Nunes-Calado (Peugeot 207) a 3'13"5
9. Fontana-Cassina (Peugeot 207) a 4'01"4
10. Solowow-Baran (Peugeot 207) a 5'05"1