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30 Ott [14:56]

Kubica e il Mondiale
Salvate il soldato Robert

Marco Minghetti

Lo sfogo di un paio di settimane fa di Robert Kubica, ai più distratti era parso come una lettera d’addio del pilota polacco al Mondiale Rally. L’epigrafe per una storia ormai ai titoli di coda, prima del ritorno in una più rassicurante competizione in un qualche campionato in pista. In realtà, lo sfogo di Kubica era il tentativo estremo di far scattare una molla in qualcuno dei team manager delle quattro squadre che a tempo pieno disputano la competizione iridata. Una specie di ultima chiamata che l’ex campione di Formula 1 ha provato a far circolare ma che, molto difficilmente, verrà raccolta da qualcuno.

I fatti sono noti, talento purissimo Kubica (e i tempi fatti registrare quest’anno, al netto degli errori commessi, son lì, nero su bianco a dimostrarlo, ndr) ha anche una personalità fortissima il che rende sicuramente complicata la convivenza con un team manager come dimostra il recente vissuto. In fretta raffreddati i rapporti con Yves Matton “chez” Citroen, il polacco ha poi bussato alle porte di Malcolm Wilson, in quello che ai più sembrava un matrimonio che potesse funzionare per ambo le parti. La realtà è stata moto diversa e troppo in fretta si è arrivati alla separazione più o meno consensuale…

Perso l’appoggio di un team ufficiale Robert ha poi tentato di imbastire un programma da provato con il team A-Style, ma anche qui i rapporti si sono ben presto incancreniti, tanta da arrivare in pochi mesi allo stop del programma iniziale per poi convogliare gli sforzi in una squadra direttamente gestita dal pilota. Uno sforzo immane ma anche con pochissime possibilità di riuscita. Chi conosce bene Kubica, sa perfettamente che si tratta di un vero professionista, talmente maniacale nella sua spasmodica ricerca della perfezione da risultare difficile da sopportare per chi è chiamato a lavorare con lui.

E il grido di dolore lanciato dal polacco suona più o meno così: “Troppo grande la differenza tra un’auto clienti e una vettura ufficiale, e poi il budget è solo per qualche gara…”. Insomma, un richiamo nemmeno troppo velato a chi ha le redini del gioco…
Di reazioni al momento non sembra averne però suscitate. Solo il boss Volkswagen Jost Capito ad una tv polacca avrebbe onestamente dichiarato che la presenza di Kubica nel Mondiale Rally è un grandissimo richiamo per tutta la specialità per via dei tanti tifosi che, oltre al paese natale, Robert ha in diversi paese tra cui l’Italia suo paese d’adozione. Per concludere, Robert al momento non ha nessuna offerta concreta per tornare alla pista, mentre nei rally, che continuano ad essere la sua prima scelta, le porte di un team ufficiale rimangono chiuse a doppia mandata. A meno che…