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Portimao torna nel Mondiale F1
Si correrà nel 2027 e nel 2028

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Genesis a Montmelò con due GMR-001
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Michele Montesano Obiettivo raggiunto. Con gli ultimi tre giorni di test svolti sul circuito di Montmelò, Genesis ha comple...

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A Sepang nella ALMS, Cetilar vince
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Dominio totale del team Cetilar Racing, nel primo dei tre appuntamenti dell'Asian Le Mans Series. Al suo debutto nella s...

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Super Formula

Doohan, gli incidenti a Suzuka
e l'odio gratuito sui social media

Davide Attanasio - XPB ImagesSe parlassimo di una relazione di coppia, quella tra Jack Doohan e il circuito di Suzuka stareb...

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Lancia al via con PH Sport: Rossel e
Gryazin al volante delle Ypsilon Rally2

Michele Montesano Sarà una formazione a due punte quella che segnerà il ritorno di Lancia nel Mondiale Rally. Se la Ypsilon...

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Cetilar Racing subito vincente
a Sepang nell'Asian Le Mans Series

Primo ciak e vittoria nell'Asian Le Mans Series per il team Cetilar Racing, che è andato a segno nella 4 Ore di Sepang c...

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10 Dic [16:56]

L'ANALISI - Il Galles di Valentino Rossi

Alla fine, un paio di duelli li ha vinti: quello con Kalid Al Qassimi e quello con Conrad Rautenbach. Non è una di quelle imprese che restano scolpite nelle menti e nei cuori, ma è già qualcosa. E’ meglio del niente che aveva combinato sei anni fa, quando la sua incursione nel mondiale rally era mestamente finita un attimo dopo essere iniziata, appena dentro la prima vera speciale. Questa volta, Valentino Rossi ha tenuto botta. Ha seminato qui e là pezzi di plastica, però ce l’ha fatta a vedere il traguardo attraverso il parabrezza della Focus. E alla vigilia non era poi così scontato. Non dopo aver preso atto che in un fine settimana gelido, lui e gli altri avrebbero dovuto affrontare strade ancor più impestate del solito. Insomma, in qualche modo se l’è cavata. Non bene e magari neppure benino, ma l’ha sfangata. Riuscendo pure a togliersi qualche soddisfazione. Quella, per dire, di prendere meno di due secondi al chilometro da Sébastien Loeb nel secondo passaggio da Rheola e poco di più nei due da Port Talbot.

I pallidi raggi di luce che hanno illuminato la domenica del Fenomeno non bastano a dissipare le tante, troppe ombre lasciate da due giornate passate a trotterellare lontano assai dai migliori, ma poco o tanto migliorano il bilancio della sua trasferta in Galles. E danno fiato a chi ipotizza per lui un avvenire rallistico che resta di là da venire. Anche se l’interessato dice che un giorno, forse... Già, un giorno. Intanto il tempo passa e i risultati seguitano a essere ben poco incoraggianti. Sì, nella mini-kermesse al Millennium Stadium - meno di un chilometro, tanto corta che ha mandato in palla anche il programma dei tempi - è stato più veloce di Jari-Matti Latvala, ma s’è pur sempre beccato più di 3” dal migliore. Impietosi come sempre, altri numeri confermano che il suo passo è ancora quello di un gentleman-driver. I tredici minuti e spiccioli del suo ritardo finale sono un fardello meno pesante di quello che Marcus Gronholm gli aveva caricato sulle spalle due anni fa in Nuova Zelanda, ma non sono bruscolini. Fanno poco meno di 3” al chilometro e sono tanti, anche per uno che non maneggia una top car con una certa frequenza.

C’è chi i rally li fa per noia, chi se li sceglie per professione e poi ci sono quelli che li fanno per passione. The Doctor di tempo per annoiairsi proprio non ne ha e non può ragionevolmente pensare di guadagnarsi la pagnotta correndo in macchina sulle strade della serie iridata. Ma infilandosi di tanto in tanto nell’abitacolo di una vuerrecì può continuare a togliersi la voglia di traversi e quant’altro. Per passione, appunto.

di Guido Rancati