25 Giu [10:39]
Rally di Ypres
Il commento di Rancati
“Mi piacerebbe venire a correre in Italia per misurarmi contro quelli che gareggiano con le Mitsu curate dai preparatori italiani”. Diceva così Larri Cols alla fine del Rally di Ypres. E pareva avesse un sorriso maligno. La voglia forse gli è rimasta anche dopo che i commissari lo hanno convocato per annunciargli che, insieme a Colsoul junior, era stato escluso dalla classifica finale per irregolarità tecniche. I due federali spediti a seguire la manche belga dell’Intercontinental Rally Challenge e dell’Europeo avevano appena trovato qualcosa di strano nella carrozzeria delle loro Lancer e pure in quella di Lefevre.
In questo, la serie alternativa somiglia al mondiale: ogni volta che i tecnici si prendono la briga di guardare un poi’ da vicino le Gruppo N, qualcuno ci lascia le penne. Pare una maledizione. Un bubbone che non si lascia estirpare, un po’ come il doping nel ciclismo.
Intanto Luca Rossetti si gode la sua meravigliosa vittoria. Veni-vidi-vici: è arrivato nelle Fiandre, ha preso le misure del percorso, ha vinto. Da grande. Alla grande. E adesso spera di concedersi almeno un’altra puntata nell’Intercontinental. Sempre con la Peugeot 207 della Racing Lions (nella foto), ça va sens dire.
Anche Andrea Navarra gode. A un tiro di schioppo dalla fine era perso nell’anonimato, settimo. Nottetempo s’è ritrovato siul podio con in tasca 6 punti che lo confermano leader. Ha sofferto pure lui, a Ypres. Ma ne valeva la pena. Adesso Nicolas Vouilloz, fuori strada in Belgio, è lontano ed Enrique Ojeda, altro martello, proprio vicino non è.
di Guido Rancati