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22 Nov [10:33]

Rallye du Var – Anteprima
Kubica cerca conferme

Centosettantotto, uno-sette-otto. Tanti sono gli iscritti al Rallye du Var che, al solito, chiude il campionato francese e il dato dovrebbe imporre ai dirigenti della sub-federazione italiana (e ai loro sodali) qualche riflessione. Non succederà: da noi si seguiterà a battere una strada che porta agli inferi, crogiolandosi nella convinzione che tanto siamo i più bravi e i più belli. Imperterriti, portavoce e portaborse non smetteranno di cantare le lodi di Angelo Sticchi Damiani e di spacciare per miracolose le ricette consigliate da questo o quell’esperto arruolato nella fila della Csai e/o di AciSport. Con l’approvazione dei ragazzi del coro, sempre pronti a fare da cassa di risonanza a ogni proposta che arriva dal palazzo. Anche a quelle meno sensate. Per dire, a quella di ridurre ulteriormente la lunghezza delle gare fino a svilire del tutto il fu frizzante campionato italiano. Dall’altra parte delle Alpi, la musica che si suona è invece diversa e un’occhiata alla tabella distanze e tempi della gara che ha il proprio epicentro a Sainte-Maxime lo conferma: sono duecentoquaranta e spiccioli, infatti, i chilometri di prove speciale (dodici e quindi mediamente lunghe) proposti da domani pomeriggio a domenica. A riprova che non è poi vero che le garette-sprint sono l’antidoto alla crisi. E che non basta una (insipida) trasmissione televisiva a rianimare la specialità.
Ci vuole altro, appunto. Ci vogliono gare vere e il Var lo è. “Per me questo è un rally fantastico anche grazie al continuo cambiamento di ritmo che impone”, sentenzia Robert Kubica che l’ha già disputato tre volte. E che torna a correrlo per vincerlo, con la stessa C4 della PHSport con la quale ha maramaldeggiato a Como. Unica differenza, i numeri sulle fiancate: anche se non è iscritto alla serie, i cugini gli hanno assegnato l’1. Un dettaglio, forse. Di certo una dimostrazione di buon senso.

g. r.