9 Feb [12:32]
Anteprima Swedish Rally
Loeb cerca avversari
Tutti contro Sebastien Loeb, come sempre. È ormai un anno che l'alsaziano è fisso nel mirino degli avversari, a qualsiasi latitudine faccia tappa la serie iridata, a prescindere dal fondo sul quale va in scena lo spettacolo. Ci ha fatto l'abitudine, con il tempo ha imparato che per non farsi impallinare deve seguitare ad andare più forte possibile, più forte degli altri. Come ha appena fatto sull'asfalto del Montecarlo, come l'anno passato ha fatto spesso e volentieri. Anche in Svezia, dove nelle prime cinquantadue edizioni solo alcuni finlandesi erano riusciti a dare qualche dispiacere ai piloti locali. Poco e niente guascone, il vero asso nella manica di Guy Frequelin non ci sta a dire che dopo aver fatto terno nel Principato cerca l'ambo nel Varmland. Ma a ripetere il colpaccio ci pensa eccome. A maggior ragione se le strade resteranno come lui e gli altri le hanno viste nel corso delle ricognizioni, con soltanto qualche placca di ghiaccio a rompere la monotonia di chilometri e chilometri di ghiaione gelato. In condizioni del genere, avere il numero 1 sulle portiere non è necessariamente un vantaggio. Non nelle prime tre speciali, quando il primo finisce inevitabilmente con il pulire le traiettorie. Gli sterrati intorno a Karlstad, poco o niente compatti se le temperature non scendono abbondantemente sotto lo zero, sono comunque molto particolari ed è tutto da dimostrare che diano vantaggi concreti a chi parte dopo.
“Il vero problema è la neve”, osserva il campione del mondo in carica. Che spiega: “Se mai dovesse cadere proprio nelle ore immediatamente prima del via, essere il primo sulla strada diventerebbe un handicap decisamente importante e, forse, insormontabile”. Il ragionamento non fa una piega e nemmeno un plissé: a fare lo spazzaneve si perde un sacco di tempo e anche un marziano come lui potrebbe dover mettere da parte ogni sogno di gloria. Ecco allora che gli organizzatori svedesi non sono i soli a pregare i folletti dei boschi di imbiancare la regione. Con loro, a improvvisare danze propiziatorie, questa volta sono proprio in tanti. A cominciare dai grandi delusi del Monte. Per dire, Marcus Gronholm e soprattutto Petter Solberg che è già a 10 punti dall'insaziabile leader. In Svezia, il norvegese non è ancora riuscito ad essere protagonista. In sei partecipazioni ha collezionato cinque arrivi, ma solo una volta, dodici mesi fa, ce l'ha fatta ad arrampicarsi sul podio. “Effettivamente - ammette il norvegese della Subaru - questo rally non mi ha mai detto molto bene. Ora però non ho scelta e poi i test che abbiamo svolto quest'inverno mi confortano: sia i tecnici della Subaru sia quelli della Pirelli hanno svolto un ottimo lavoro, e sono certo di dimostrarlo in gara”.
di Guido Rancati