Davide Attanasio
È da un po' di tempo che non si parla di
Formula 4 spagnola. La serie, infatti, ha già archiviato 4 dei suoi 7 appuntamenti, eppure non si scende in pista da più di 2 mesi (Le Castellet, 21-22 giugno). E se ne dovrà attendere un altro, perché prima del 20 settembre, quando piloti e squadre torneranno protagonisti sul circuito di Jerez, la classifica resterà cristallizzata.
Non che a
Thomas Strauven dispiaccia poi così tanto. Tutto si può dire tranne che il belga del team Campos non stia passando delle vacanze tranquille, almeno a giudicare dalla classifica, che lo vede al comando con 234 punti, esattamente 101 di vantaggio sul compagno
Jan Przyrowski; terzo, a 1 lunghezza da quest'ultimo, è
René Lammers (MP Motorsport).
I tre piloti in questione sono al secondo anno nella categoria. Una stagione fa, nell'annata trionfale di Mattia Colnaghi, vincitore su Keanu Al Azhari al termine di una rimonta da ricordare, Strauven debuttava con il team Rodin. Una squadra sì blasonata, ma in questo universo certamente un gradino sotto le regine MP Motorsport-Campos.

Il classe 2008 del Belgio (foto sopra), che saltò le tre gare finali per operarsi di appendicite, concluse il campionato al settimo posto con una vittoria (nel primo round di Jarama) e quattro terzi posti. Quanto a Przyrowski e Lammers, invece, erano già membri rispettivamente di Campos e MP, ma non andò poi così bene. Il polacco (due podi) risultò decimo, l'olandese (un podio) 13esimo.
Quest'anno Przyrowski e Lammers sono certamente cresciuti. I risultati parlano per loro: per il primo tre vittorie e tre ulteriori podi, per il secondo due vittorie e tre piazze d'onore. Tutti i successi di Przyrowski, incredibile a dirsi, erano però stati inizialmente appannaggio di Lammers, con penalità post gara che hanno privato a René di una teorica striscia di cinque successi.
Striscia che, allo stato attuale, non è riuscito a raggiungere nemmeno il dominante Strauven. Cambiata la casacca (da Rodin a Campos), dapprima ha vinto il mini campionato che precede la stagione; poi, all'inizio del campionato che conta, tutto sembrava suggerire una situazione di grande equilibrio con i due piloti sopra citati.
Nei primi due round, infatti, Strauven - malgrado in qualifica dimostrasse costantemente di avere qualcosa in più - aveva agguantato un solo successo nella prima gara del campionato, mentre Przyrowski e Lammers, tra di loro, ne avevano incamerati cinque. La situazione del dopo Navarra (o meglio, Los Arcos), era la seguente:
René Lammers (MP Motorsport): 104 punti;
Thomas Strauven (Campos): 97;
Jan Przyrowski (Campos): 90.
I successivi due appuntamenti, però, hanno visto Strauven prendere il largo: tornato al primo posto nella prima corsa di Portimão avrebbe poi dominato quel fine settimana trionfando anche nelle due restanti gare per poi proseguire la striscia a Le Castellet gara 1. Terzo nella seconda corsa francese, in gara 3 (vinta) ha anche portato la striscia di podi a dieci.

Ora, sicuramente Strauven è in uno stato di grazia, ma il vantaggio che è riuscito ad accumulare sui due rivali è stato anche frutto degli errori o contingenze sfortunate occorse a questi ultimi. A dire la verità la situazione del dopo Los Arcos, quindi quella di un equilibrio instabile, era quella che dipingeva meglio le cose. Come sempre, il solco si è creato a seguito di alcuni passaggi a vuoto.
Come ad esempio a Portimão gara 1, quando Lammers (incolpevole) si prende con Juan Cota e Przyrowski è costretto al ritiro. E ancora in gara 2, occasione in cui gli stessi Lammers e Przyrowski sono protagonisti di schermaglie (di gara) costategli punti preziosi. Infine, a Le Castellet gara 3: Strauven vince, Przyrowski è ancora out mentre Lammers viene colpito da Andrej Petrović.
Chi è forse, anzi probabilmente calato tra i tre è stato Lammers (foto sopra), già in Algarve poco brillante in qualifica, mentre Przyrowski (foto sotto), partito davanti a tutti nelle ultime quattro gare, ha alternato partenze a rilento a situazioni che si potevano gestire meglio (si veda la già citata gara 2 di Portimão). Fatto sta che Strauven ha avuto a disposizione su un piatto d'argento l'occasione per salutare il duo, ora insidiato dal rookie
Ean Eyckmans.

Quest'ultimo, successore di Colnaghi come vincitore del Richard Mille Young Talent Academy e quindi impegnato con il team MP Motorsport (tra le due realtà c'è un accordo che permette al vincitore della selezione di correre una stagione gratuita con la squadra olandese), come Mattia sta uscendo alla distanza. Non ha ancora vinto una corsa, ma i sette podi conquistati, sei di questi nelle ultime sette gare, sono a testimonianza di ciò.
Quanto agli "altri", tutto sommato positiva la stagione di
Nathan Tye (Rodin), al secondo anno e vincitore della gara più breve di Le Castellet. Meno bene, invece, gli esperti di MP Reno Francot e Juan Cota, i quali non sono mai andati oltre la terza posizione. Spunti interessanti da parte di
Noah Monteiro (Campos), ancora a secco di podi, ma con otto piazzamenti nella top 10 e una pole "ex abrupto" nella prima tappa di Alcañiz.
Non male, considerata la compagine per cui guida,
Petrović (Tecnicar). Più difficile da valutare le stagioni dei rookie Red Bull Niklas Schaufler (classe 2010, il più giovane della pattuglia) e Christopher El Feghali
(2009), rispettivamente accasatisi in MP e Drivex. Per certi versi la loro situazione non è molto dissimile a quella vissuta da Enzo Tarnvanichkul, 12esimo da deb nel campionato di un anno fa.

Ultima, doverosa nota per l'unico italiano,
Alfio Spina (TC Racing, foto sopra). Tornato in monoposto dopo un breve assaggio nel GT2 europeo (due tappe su sei nella categoria Pro-Am), si sta ben disimpegnando con un team, quello di Thibaut Courtois, ancora in crescita. Finora, per il catanese, due piazzamenti nei 10 tra cui spicca un sesto posto a Portimão gara 2.
Risultati da non sottovalutare, in quanto un pilota come
Gabriel Gomez, all'inizio di quest'anno campione della Winter Series Gedlich, ora secondo nella F4 italiana e primo dopo una tappa nel campionato E4 con il team US Racing, un anno fa aveva debuttato in Spagna con la stessa TC Racing ottenendo 3 risultati utili: un nono e un quarto posto a Valencia e una P10 a Jerez. Questo per dire come, anche con le stesse vetture a disposizione per tutti, a fare la differenza sono come sempre competenze ed esperienza.