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19 Gen [12:33]

Dakar – Finale
Sainz firma il Poker con Audi

Michele Montesano

Al termine dei 7891 chilometri, di cui 4727 cronometrati, Carlos Sainz e Lucas Cruz hanno apposto per la quarta volta la loro firma nell’albo d’oro della Dakar. Dopo aver trionfato in Sudamerica nel 2010 e nel 2018, rispettivamente al volante della Volkswagen Tuareg e della Peugeot 3008, la coppia spagnola si è poi ripetuta nel 2020, primo anno del rally raid in Arabia Saudita, con la Mini X-Raid. Infine l’affermazione con i colori Audi, primo costruttore a conquistare la Dakar con una vettura ibrida.

La vittoria di Sainz è arrivata proprio in occasione dell’ultimo ballo della Casa di Ingolstadt sulle dune del rally raid più famoso del mondo. Come annunciato, al termine della 46ª edizione della Dakar, Audi chiuderà il suo programma in favore del ritorno in Formula 1 a partire dal 2026. Un vero peccato, visto che al terzo anno la RS Q e-tron era riuscita finalmente a trovare il giusto livello di affidabilità, paramento che era mancato nelle due edizioni precedenti. Con la trazione demandata ai motori elettrici, derivati da quelli usati in Formula E, e il propulsore 2 litri ex DTM a fare da ‘range extender’, il prototipo Audi è la sintesi perfetta dell’esperienza maturata in questi anni vincenti nel motorsport.



Non solo mezzi, la Dakar si vince anche con la squadra e quest’anno in Audi hanno rasentato la perfezione. A partire dalla coppia Sainz-Cruz (nella foto sopra) che, seppur non vincendo neppure una tappa, ha fatto della costanza la sua arma vincente. Pochissime sbavature e una guida impeccabile supportata da una navigazione sempre puntuale, hanno permesso all’equipaggio spagnolo di conquistare il comando al termine della terribile tappa Marathon e non mollarlo più fino all’arrivo di Yanbu sulle rive del Mar Rosso.

Più che compagni di squadra, Mattias Ekström e Stéphane Peterhansel sono stati dei veri e propri angeli custodi per Sainz. Nonostante siano riusciti a conquistare diverse vittorie di tappa, entrambi sono stati costretti alla resa a causa di problemi tecnici riscontrati sulle loro Audi. Fuori dai giochi per la vittoria assoluta, Ekström e Peterhansel hanno quindi rivestito il ruolo di scudieri supportando la marcia di Sainz. Emblematico il loro aiuto, nel corso della decima prova, per soccorrere lo spagnolo vittima di una doppia foratura.



Sul traguardo di Yanbu è festa anche per l’Overdrive Racing, team privato che è riuscito a battere lo squadrone ufficiale Toyota. Nel corso dell’ultima tappa, Guillame De Mevius e il suo navigatore Xavier Panseri (nella foto sopra) sono riusciti a tenere a bada la rimonta di Sebastien Loeb e concludere in seconda posizione assoluta. A rimarcare l’efficienza e la professionalità, con cui la squadra belga ha gestito i Toyota Hilux, il quarto posto di Guerlain Chicherit e Alex Winocq. Resta il rammarico per Yazeed Al Rajhi, costretto alla resa dopo aver capottato nel corso della prova Marathon.

La Dakar si è confermata una gara stregata per Loeb (nella foto sotto). Navigato dal fido Fabian Lurquin, il nove volte iridato WRC è stato l’unico a contendere la vittoria a Sainz. Esattamente come la scorsa edizione, anche quest’anno Loeb è stato il pilota che ha vinto il maggior numero di tappe, cinque inclusa l’ultima ad anello di Yanbu di 175 chilometri. Tuttavia a mancare è stata l’affidabilità del Prodrive Hunter che ha tradito il francese proprio nel momento decisivo quando, nella penultima prova, a cedere è stata la sospensione anteriore destra. Il terzo posto finale sa tanto di occasione mancata.



Il cambio di casacca non ha giovato a Nasser Al-Attiyah. Vincitore delle ultime due edizioni con il pick-up Toyota Hilux, il qatariota ha affrontato la Dakar 2024 con il buggy della Prodrive. Ma, fatta eccezione per la vittoria nella quinta tappa, quest’anno il rally raid più famoso del mondo si è rivelato una vera e propria disfatta. Bersagliato da diversi problemi tecnici, inclusa la rottura di una sospensione, Al-Attiyah ha gettato definitivamente la spugna quando a cedere è stato il propulsore del suo Hunter.

Non è andata di certo meglio all’ex squadra del qatariota. Sconfitto da Audi e Prodrive, oltre a essere stato surclassato dal team clienti Overdrive, il Toyota Gazoo Racing è uscito dalla Dakar 2024 nettamente ridimensionato. Sebbene l’Hilux sia stato il mezzo più affidabile tra le auto, lo confermano i sei pick-up nipponici arrivati tra i primi dieci, il sesto posto conquistato da Guy David Botteril ha il sapore della sconfitta. A seguire il sudafricano i compagni di squadra Giniel De Villiers, Benediktas Vanagas e lo sfortunato Lucas Moraes.



Menzione speciale per Martin Prokop e Viktor Chytka quinti assoluti con il Ford Raptor gestito dal team Orlean Jipocar (nella foto sopra). L’equipaggio della Repubblica Ceca ha così battuto la squadra ufficiale Ford M-Sport presente alla Dakar, con gli esperti Nani Roma e Gareth Woolridge, in veste esplorativa in preparazione della prossima stagione, quando farà il debutto il nuovo pick-up Raptor.

A chiudere la top 10 Mathieu Serradori e Loic Minaudier. Nonostante il meno performante CR6-T due ruote motrici, i francesi del team Century Racing Factory hanno combattuto a lungo nelle posizioni di vertice della classifica assoluta. Dopo aver conquistato il quarto posto nella decima tappa, l’equipaggio tricolore composto da Eugenio Amos e Paolo Ceci, vittima di un pauroso e fortunatamente innocuo incidente nella speciale odierna, ha chiuso la Dakar 2024 al trentunesimo posto assoluto con il Toyota Hilux dell’Overdrive Racing.

Venerdì 19 gennaio 2024, 12ª tappa (top 10)

1 - Loeb-Lurquin (Prodrive Hunter) - BRX - 1h39'41"
2 - De Mevius-Panseri (Toyota Hilux) - Overdrive - 5'09"
3 - Zala-Fiuza (Mini Cooper) - X-raid - 5'21"
4 - Chicherit-Winocq (Toyota Hilux) - Overdrive - 5'29"
5 - Holowczyc-Kurzeja (Mini Cooper) - X-raid - 5'55"
6 - Serradori-Minaudier (Century CR6-T) - Century - 6'45"
7 - Woolridge-Dreyer (Ford Ranger) - M-Sport - 7'13"
8 - Krotov-Zhiltsov (Toyota Hilux) - Overdrive - 7'14"
9 - Vanagas-Sikk (Toyota Hilux) - Toyota - 7'31"
10 - Yacopini-Oliveras Carreras (Toyota Hilux) - Overdrive - 8'06"

La classifica auto generale (top 10)

1 - Sainz-Cruz (Audi E2) - Audi - 48h15'18"
2 - De Mevius-Panseri (Toyota Hilux) - Overdrive - 1h20'25"
3 - Loeb-Lurquin (Prodrive Hunter) - BRX - 1h25'12"
4 - Chicherit-Winocq (Toyota Hilux) - Overdrive - 1h35'59"
5 - Prokop-Chytka (Ford Raptor) - Orlen - 2h16'43"
6 - Botteril-Cummings (Toyota Hilux) - Toyota - 2h40'33"
7 - De Villiers-Murphy (Toyota Hilux) - Toyota - 2h50'26"
8 - Vanagas-Sikk (Toyota Hilux) - Toyota - 2h57'17"
9 - Moraes-Monleon (Toyota Hilux) - Toyota - 3h03'12"
10 - Serradori-Minaudier (Century CR6-T) - Century - 3h04'12"