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24 Gen [15:17]

IL COMMENTO
Un Monte di magie

Sebastien Loen e la Citroen fanno saltare il banco a Montecarlo per la terza volta di fila e nessuno ha di che sorprendersi. Che Toni Gardemeister consenta alla Ford di festeggiare un altro secondo posto sorprende di più, ma solo quelli che ancora non hanno capito che Malcolm Wilson ha un fiuto speciale per i piloti. Più legittimo lo stupore per il terzo posto di Gilles Panizzi con la Mitsubishi. Per la lunga assenza dalle zone nobili delle classifiche della squadra nippo-inglese, non per le ben note qualità del pilota francese sull'asfalto. Che pure, nella gara di casa, fino a una settimana fa aveva collezionato più delusioni che gioie. I 3' e 40” che alla fine hanno separato il veterano della Costa Azzurra dal fenomeno d'Alsazia sono tanti, ma una medaglia è sempre una medaglia. E quella di bronzo conquistata alla fine della tre giorni intorno al Principato vale oro. Anche perché impreziosita da un miglior tempo ottenuto sul far della sera di sabato, quando i due Fratelli della Costa si sono trovati ad aggredire per la seconda volta la strada che da Toudon va a Saint Antonin con quattro Pirelli sufficientemente morbide per mordere un fondo con tante placche di verglas. Senza neppure volerlo: gli pneumatici più morbidi a loro disposizione gli avevano già esauriti e va da sé che non li avrebbero potuti utilizzare neppure se la tabella di marcia fosse stata rispettata. L'oretta scarsa di ritardo accumulata per ricompattare il gruppo dopo gli incidenti che avevano messo fuori combattimento François Duval e Armin Schwarz, per la premiata ditta Gilles & Hervé è stata manna. È il rally-roulette, bellezza. È il Montecarlo. Che con o senza neve, con o senza ghiaccio, con o senza nebbia è diverso da tutti gli altri appuntamenti del mondiale. Intrigante e affascinante. Unico. Come una bella donna, sempre pronto a concedersi per un capriccio, un'infatuazione, un colpo di testa. S'è dato anche ad Alexrande Bengué, per un po'. Permettendogli di mettersi tutti dietro in due speciali. Con la Skoda, mica con una Subaru, una Peugeot o un'altra astronave. D'accordo: a Rugby e a Mlada Boleslav hanno lavorato come pazzi per migliorare il rendimento delle Lancer e delle Fabia. Con che profitto, lo diranno soltanto i prossimi impegni. Quelli che non hanno la stessa magia del Monte.

di Guido Rancati