28 Mar [17:10]
IL FATTO
Gigi Galli a Lione
"scopre" la 307 Wrc
Lione non è proprio dietro l'angolo. Da Livigno sono poco meno di settecento chilometri, quasi un viaggio anche per chi di mestiere maneggia un volante. Gigi Galli l'ha affrontato a cuor leggero, con la stessa allegria che aveva in corpo la scorsa settimana mentre rientrava da Salou. Dopo aver effettuato le ricognizioni del Catalunya e aver finalmente avuto la certezza di riprendere servizio in Corsica. Con una 307 World Rally Car curata e assistita dalla struttura di Jacky Bozian. Quella che martedì 28 marzo s'è infilato per dare modo ai tecnici transalpini di sistemare il sedile come piace a lui.
“Non è stata neppure una vera presa di contatto, l'auto e il suo comportamento lo scoprirò solo lunedì prossimo su un tratto di strada còrsa dove abbiamo in programma una serie di test”, spiega il valtellinese. La puntata in Francia gli è servita per portarsi avanti con il lavoro. E per cominciare a familiarizzare con la squadra nella quale debutterà sull'Ile de Beauté. “Mi hanno accolto tutti benissimo e ho avuto la conferma che Jacky Bozian è esattamente come sembra: una persona ricca di entusiasmo che nel lavoro, oltre all'indiscussa professionalità, ci mette davvero il cuore!“.
La trattativa che lo porterà ad essere protagonista nella quinta manche iridata della stagione non è stata semplice. Galli la riassume così: “Subito dopo la Svezia, quando s'è capito che il programma con la Lancer non avrebbe avuto seguito, ho ripreso a guardarmi intorno con l'aiuto di Mario Fornaris per cercare uno sbocco. Non è facile saltare sul treno in corsa, ma grazie all'appoggio della Pirelli ce l'abbiamo fatta: Paul Hembery, direttore di Pirelli Competizioni, ha dato l'ennesima dimostrazione di credere in me e a questo punto non mi resta altro da fare che cercare di ripagarlo con una prestazione adeguata”.
Non si fissa nessun obiettivo, il Lupo. “Sarà - ricorda - il mio primo rally con una World Rally Car diversa dalla Mitsu che ho sempre usato e sono curioso di scoprirne le reazioni. Naturalmente dopo essermi abituato a una posizione di guida per forza di cose diversa rispetto a quella cui ero abituato”. A incuriosirlo, fra l'altro, i differenziali attivi: “Dev'essere destino che noi si vada sempre controcorrente: l'anno passato eravamo gli unici a non disporne e li avrò adesso che i big devono invece usare quelli passivi. Ma non c'è da lamentarsi: non si dice che è meglio tardi che mai?”.
Gli esami non finiscono mai, quello che lo aspetta di qui a pochi giorni sull'asfalto intorno ad Ajaccio è tosto. Non abbastanza però da spaventare il livignasco: “Sarebbe stato ben peggio se non avessi avuto l'occasione di affrontarlo! So bene che in Corsica, l'anno passato, prima di essere stoppato dalla rottura della frizione, Marcus Gronholm era andato davvero forte e pure Nicolas Bernardi, l'ultimo giorno, aveva ottenuto dei tempi di tutto rispetto e non parto certo con l'idea di fare meglio di loro: quello che voglio è mettercela proprio tutta per ringraziare concretamente la Pirelli!”.
ran.