15 Lug 2025 [14:36]
I miracoli di Gasly
tengono in vita l'Alpine
Massimo Costa - XPB Images
E’ il Max Verstappen della Alpine. Senza di lui, Pierre Gasly, grandine su Enstone, la sede storica della squadra. E a proposito di Verstappen, nel 2019 Gasly era suo compagno, ma venne scartato come niente fosse dal team Red Bull a metà di quella stagione e rispedito a Faenza alla Toro Rosso. Nonostante quello sgambetto, il francese è stato capace di scrivere pagine meravigliose nei Gran Premi, tanto che ha vinto un GP con l’Alpha Tauri a Monza nel 2020, proprio come fece Sebastian Vettel nel 2006.
Pur con una monoposto Alpine completamente deficitaria, che spesso risulta inguidabile e per questo ne ha fatto le spese il novizio Jack Doohan ed ora sulla graticola è finito pure il suo sostituto Franco Colapinto, lui riesce a raggiungere limiti che sono proibiti per tutti. Ora 29enne, con 165 gare di F1 disputate, Gasly tiene a galla un team che altrimenti affonderebbe senza appello. L’Alpine a motore Renault è ultima nella classifica costruttori, ma ha racimolato 19 punti, che sono quelli di Gasly.
In qualifica, ha fatto miracoli centrando la Q3 ben sette volte su dodici, addirittura quarto a Sakhir, ma in gara ha concluso in zona punti in tre occasioni, poi va aggiunto un punticino preso nella Sprint di Miami. Settimo a Sakhir, ottavo a Montmelò e sesto a Silverstone questii risultati nel Gran Premi. E’ stato un capolavoro quello di Gasly in Gran Bretagna perché ha saputo guidare sul bagnato facendo sembrare l’Alpine una Mercedes o una Ferrari.
Ha fatto sudare le proverbiali sette camicie ad Hamilton mentre lottavano per il sesto posto, poi con maestria ha chiuso tutte le porte a George Russell, totalmente incapace di superarlo. “Ho guidato come un animale”, ha detto di sé stesso Gasly una volta toltosi il casco, consapevole di aver conquistato un risultato sconvolgente in quelle condizioni meteo così difficili. Bene anche il team con le chiamate sempre giuste per i pit-stop, per la scelta delle gomme.
E dire che a Silverstone era iniziata male perché venerdì Gasly proprio non aveva il benché minimo feeling con la sua monoposto. La A525 era scorbutica, reagiva male alle sollecitazioni ed ha dovuto richiedere non poche modifiche al suo ingegnere John Howard (da 13 anni nel team con diversi ruoli). Dopo aver occupato praticamente sempre le ultime posizioni nelle sessioni libere, in qualifica la svolta. Gasly ci ha messo tanto del suo per superare il Q1 al pelo, 15esimo di pochi centesimi davanti a Liam Lawson, poi è riuscito a prendersi la Q3 ancora per il rotto della cuffia, una manciata di millesimi su Carlos Sainz.
Meglio del decimo posto nel Q3 però, era impossibile fare, ma andava bene lo stesso. Quando ha visto che per la domenica c’erano grandi possibilità di correre con la pioggia, non si è posto limiti, tutto poteva accadere. Ed è accaduto. Gasly ha conquistato il miglior piazzamento stagionale.