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30 Ago [11:35]

Il presidente della Toyota punta
sull’idrogeno per il futuro del WRC

Michele Montesano

In occasione del Rally del Belgio, nono appuntamento del WRC, il Toyota Gazoo Racing Team ha presentato la sua GR Yaris H2 spinta da un motore alimentato a idrogeno. A portare a battesimo il prototipo, sulle strade della PS11 del Rally di Ypres, sono stati il presidente della Toyota Akio Toyoda (nella foto sotto) e il quattro volte iridato rally Juha Kankkunen. Un dispiegamento di forze non indifferente per far capire la visione del futuro del Mondiale Rally per il colosso nipponico dell’auto.



Non è ancora terminata la prima stagione del nuovo ciclo regolamentare Rally1, accolto con tiepido entusiasmo, che si sta già puntando lo sguardo verso il futuro. Il primo a esporsi è stato l’amministratore delegato del gruppo Renault Luca de Meo affermando che "Alpine potrebbe entrare nel WRC a patto che diventi una categoria al 100% elettrica". Ora è stata la volta di Toyoda il quale crede che l’idrogeno, non solo potrebbe rappresentare il futuro a medio termine dell’automotive, ma anche del Mondiale Rally.

Il presidente della Toyota si è detto convinto che questa tecnologia possa essere implementata nel WRC: “Con l’idrogeno usiamo i motori a combustione, le vetture sono divertenti da guidare come quelle a benzina e producono rumore, il che è perfetto per gli appassionati. Inoltre dallo scarico esce solamente acqua rispettando così la Carbon Neutrality. Con la GR Yaris H2 abbiamo mostrato all’Europa il potenziale dell’idrogeno. Certo le infrastrutture sono da incrementare, in Belgio ad esempio è presente solamente una stazione di idrogeno, ma se sposiamo questa tecnologia il suo sviluppo sarà veloce”.



Kankkunen è entrato più nel tecnico portando uno sguardo da pilota: “Gli attuali rally sono troppo lunghi per le auto elettriche, inoltre le vetture sono decisamente pesanti e non producono nessun rumore. L’idrogeno potrebbe essere la soluzione ideale. La GR Yaris H2, se confrontata con la versione a benzina, presenta un motore con più coppia e più potenza. Anche a livello di reattività la risposta del pedale del gas è immediata e, come nei motori a benzina, non manca il freno motore”.

La sensazione che il nuovo corso delle vetture Rally1 ibride sia nato già vecchio è lampante. Basti pensare che Toyota è stata la pioniera nel campo dell’ibrido presentando la sua prima Prius nell’ormai lontano 1997. L’attuale ciclo regolamentare del WRC si concluderà nel 2024, quindi a breve si aprirà il tavolo delle trattative tra FIA e i costruttori. Tuttavia il mondo dell’automotive si sta spingendo sempre più verso l’elettrico, mentre Toyota è uno dei pochi marchi automobilistici che sta esplorando altre soluzioni per una mobilità sostenibile. La Casa giapponese è stata l’unica finora a mostrare fisicamente una strada percorribile per il futuro del WRC, riuscirà a fare da traino per gli altri costruttori?