5 Mar [9:38]
Irc al via in Kenya
Fiat in testa parte
la sfida al Mondiale
La storia è già stata cantata – e bene, molto bene – da Polo Conte. Impareggiabile davvero quel suo e i francesi che s’incazzano... A nessuno piace perdere, ma quando le prendono da qualcuno di noi, i cugini d’oltralpe vanno fuori di testa che è un piacere. E le palle ancor gli girano... Per i successi al Tour di Bartali, per la finale persa l’estate scorsa a Berlino. Per l’asta vinta dalla Pirelli contro la Michelin per la fornitura esclusiva degli pneumatici per i prossimi tre anni. Anche per il calendario dell’Intercontinental Rally Challenge. Le hanno provate tutte, quelli della Peugeot, per estromettere il Safari anche dalla serie che va a cominciare questa settimana. Con i “signori del mondiale”, il gioco era loro riuscito, con i responsabili del campionato alternativo hanno avuto meno successo. Il loro attacco, frontale, è stato respinto. Con perdite.
La gente dei rally prende atto che la squadra francese – pur se in salsa spagnola – non sarà in Kenya ed è perlomeno curioso per un’azienda che ha come simbolo un leone. E che nelle corse del Continente Nero aveva acquistato vari quarti di nobiltà. Il secolo scorso. La rinuncia amareggia gli organizzatori keniani e un po’ tutta la gente dei rally. Ma non più di tanto. A bilanciarla, ci ha pensato la Mitsubishi favorendo in qualche modo la nascita di una sorta di consorzio fra le varie dependence corsaiole che, insieme, hanno versato la quota – duecentocinquantamila euro, pare – necessari a permettere ai tantissimi clienti sparsi per il mondo di raccogliere punti. Come al Safari faranno i piloti Fiat e dalla Turchia in poi quelli Peugeot.
Tre costruttori impegnati in modo più o meno ufficiale sono un più che buon viatico. Per dire, sono sufficienti a pareggiare i conti con il mondiale. E il sorpasso è dietro l’angolo: prima dell’estate arriveranno anche Honda e Skoda. Poi, magari, anche Volkswagen e Toyota. E i vertici della Ford hanno dato a Malcolm Wilson i fondi necessari ad allestire una Super2000 con il Grande Ovale Blu sul cofano. Progetti a corto e medio termine, più che sufficienti ad aprire scenari impensabili solo un paio di anni fa.
I promotori dell’Irc hanno, sembra, le idee molto chiare: hanno messo in piedi un calendario intelligente e i legami diretti con Eurosport permettono loro di garantire una copertura televisiva notevole. Insomma: hanno quel che serve per occupare la scena. A patto che non ripetano gli stessi errore commessi in una passato ancora recente da David Richards con la sua pretenziosa Isc. Se eviteranno di farlo – e Claudio Berro, uomo di sport oltre che numero uno della rifondata squadra Fiat, deve vigilare perché non succeda – chi ha investito nel World Rally Championship per gli anni a venire rischia di trovarsi fra le mani una scatola vuota. Costosa, ma vuota. Lo hanno intuito anche i dirigenti della Pirelli. Che si sono aggiudicati l’asta per la fornitura in esclusiva degli pneumatici nel mondiale, ma hanno investito anche nell’Intrernational Rally Challenge. Insieme a BFGoodrich e Yokohama.
di Guido Rancati