Rally

Ford M-Sport formazione a due punte
Confermato McErlean arriva Armstrong

Michele Montesano Dopo Toyota e Hyundai, anche Ford M-Sport ha svelato la sua formazione per la prossima stagione del WRC. ...

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formula 1

Portimao torna nel Mondiale F1
Si correrà nel 2027 e nel 2028

Massimo Costa - XPB ImagesUn circuito bellissimo, difficile come pochi altri in Europa. Eppure era entrato nel calendario de...

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World Endurance

Genesis a Montmelò con due GMR-001
Raggiunti gli 8000 km, nel 2027 in IMSA

Michele Montesano Obiettivo raggiunto. Con gli ultimi tre giorni di test svolti sul circuito di Montmelò, Genesis ha comple...

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elms

A Sepang nella ALMS, Cetilar vince
anche gara 2 con Lacorte-Milesi-Fuoco

Dominio totale del team Cetilar Racing, nel primo dei tre appuntamenti dell'Asian Le Mans Series. Al suo debutto nella s...

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Super Formula

Doohan, gli incidenti a Suzuka
e l'odio gratuito sui social media

Davide Attanasio - XPB ImagesSe parlassimo di una relazione di coppia, quella tra Jack Doohan e il circuito di Suzuka stareb...

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Rally

Lancia al via con PH Sport: Rossel e
Gryazin al volante delle Ypsilon Rally2

Michele Montesano Sarà una formazione a due punte quella che segnerà il ritorno di Lancia nel Mondiale Rally. Se la Ypsilon...

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11 Mar [15:30]

Puntaspilli

Basta con le frottole
anche i rally vendono!

Davids Richards (nella foto Photo4)ci riprova, sta per riprovarci. D'accordo che voce popolo non sempre è voce di Dio, ma sono in tanti a dire che il fondatore della Prodrive e mancato Ecclestone dei rally si sta preparando a rientrare in F.1 e ci sta che sia proprio così. Le sue due precedenti incursioni nel circo massimo dell'automobilismo da corsa dell'ex-copilota inglese non sono state propriamente esaltanti: per dirla come i toscani, alla Benetton prima e alla Bar poi è durato come un gatto sull'Aurelia. Vien da pensare al vecchio adagio secondo il quale non c'è il due senza il tre, ma sarebbe ingeneroso augurargli un altro flop. E, per la gente dei rally, pure un tantino masochistico: morto un papa se ne fa sempre un altro ed è tutto da dimostrare che con un altro a dirigere la baracca le cose andranno peggio.
Il manager nato il 3 giugno del '52 a Orpington, Regno Unito, ha un certo fascino. Nelle corse su strada, da co-protagonista nell'abitacolo o dietro una scrivania ha vinto molto. Non tantissimo, ma abbastanza da ritagliarsi un angolo nella storia della specialità. In pista, finora, ha raccolto meno. Non ha vinto come Jean Todt e neppure come Cesare Fiorio e Daniele Audetto, altri uomini dei rally emigrati in F.1. Eppure, fra i giornalisti specializzati, c'è sempre chi è pronto a dargli un credito enorme. Succede un po' dappertutto, nel Bel Paese con più frequenza. C'è chi lo dipinge come l'uomo della provvidenza e non è chiaro perché. Ma va bene lo stesso: ogni opinione va rispettata. Ma quando si parla di fatti, è diverso. O almeno dovrebbe esserlo. E invece capita di leggere che “Se di mestiere fabbrichi automobili, non ti fai pubblicità con il curling. E se vuoi un'esposizione internazionale, non la ottieni, purtroppo, ormai, neanche con i rally”. Balle: c'è chi di mestiere fabbrica automobili e investe in altri sport - oggi soprattutto nel calcio e nel ciclismo, domani magari anche nel curling - e c'è chi di mestiere fabbrica automobili e l'esposizione internazionale l'ha cercata e trovata nei rally. Per dire, il Gruppo Psa. Che sarà anche un caso, ma vende più auto di chi ha, da decenni, grande visibilità in F.1. Della Fiat, ad esempio. Lo dicono i freddi numeri. Con buona pace dell'illustre collega che non tanto tempo fa aveva definito “pseudo-amatoriale” l'ambiente del mondiale rally. Fossi Jean-Martin Folz - numero uno della Psa - lo inviterei in Finlandia. O in Argentina, o al Deutschland.

di Guido Rancati