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30 Ott [18:15]

RALLYE DU VALAIS – FINE 2. TAPPA
L’europeo a man… Basso

MARTIGNY – We are the champions. Una dopo l’altra, anche i tre tratti cronometrati della boucle pomeridiana vanno in archivio e a sera Grégoire Hotz tira il fiato: ancora cresciuto, il suo vantaggio sfiora il minuto e tanto gli basta per sorridere. Ma a far festa è soprattutto Giandomenico Basso che, all’insegna del chi-va piano-va-sano-e-va-lontano si mette in tasca altri due europunti pesantissimi, quelli della certezza aritmetica di aver vinto la serie contientale. Michal Solowow, terzo a due minuti e passa da lui, è ormai fuori gioco: anche se domani vincesse tutto, anche se l’asso dell’Abarth dovesse fermarsi, non potrebbe più accomodarsi sull’attico della classifica del campionato. “Due giorni interminabili, ma ne valeva la pena”, osserva il Giando a bocce ferme. Dopo aver salutato gli appassionati intorno al fortino con lo Scorpione con una sgassata, dopo aver stretto la mano a tutti gli uomini della squadra. Non s’è divertito, sulle montagne svizzere. Poco o tanto ha violentato il suo spirito guerriero.

“E’ che – dice – ci tenevo troppo ad essere io a riportare a Torino il titolo”. Poi ringrazia questo e quello. I dirigenti, i tecnici, i meccanici e gli amici che lo hanno seguito anche nel Vallese. Gli uomini della Grifone e quelli del Team D’Ambra con i quali ha corso e vinto quest’anno. “Ci credevo, in questo campionato. Ci ho sempre creduto, ma se in diversi non mi avessero dato una mano, non ce l’avrei potuta fare”. Il battuto, l’imprenditore polacco, ammette serenamente la sconfitta. Sa che non è su strade che non aveva mia visto che ha perso la sua guerra, ha la coscienza tranquilla: ci ha provato, ha perso, ma ci ha provato fino alla fine. E non è mica così poco. Fra quelli dietro, sorride soprattutto Bryan Bouffier, quinto con la C2 R2 Max dopo due giorni con più sali che scendi e torna a sorridere Alessandro Bettega. Il ricordo della gomma tagliata in mattinata brucia ancora, ma davanti a una classifica nella quale è comunque sesto, un po’ meno. E’ perfettamente cosciente di non avere grandi possibilità di andare a mettere il sale sulla coda al francese con la Citroen, ma sa di poter continuare a tenere in scacco gli altri con le Clio R3. E poi, domani è un altro giorno e si vedrà. Già, domani c’è il gran finale. Otto le speciali in programma, per un totale di cento e dieci chilometri. Il fosso fra i primi due è già piuttosto largo e Basso informa di considerare perso il duello. Ma Grégoire Hotz non può permettersi di andare a nanna sereno. Poco o tanto, il pensiero che il diversamente capelluto proverà ad andarlo ad acchiappare gli renderà il sonno leggero leggero...

Guido Rancati

La classifica dopo la 2. tappa

1. Hotz-Ravasi (Peugeot 207 Super2000) in 1.45’28”3
2. Basso-Dotta (Abarth Grande Punto S2000) a 54”1
3. Solowow-Baran (Peugeot 207 Super2000) a 3’08”1
4. Gonon-Arlettaz (Subaru Impreza STi) a 3’57”7
5. Bouffier-Gilsoul (Citroen C2 R2 Max) a 5’25”3
6. Bettega-Scattolin (Renault Clio R3) a 6’17”0
7. Neuville-Klinger (Citroen C2 R2 Max) a 8’43”2
8. De Winkel-Van Hoek (Renault Clio R3) a 9’05”3
9. Radoux-Gregoire (Mitsubishi Lancer EVO IX) a 9’15”7
10. Galli-Vozzo (Citroen C2 R2 Max) a 10’15”8