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10 Giu [19:37]

Rally del Tro - Finale
Rossetti sempre e solo lui

E scoprire che non va sempre a finire che piove... Qualche chiazza di umido sulle prove speciali del sabato e qualche altra su quelle della domenica: poca roba per un rally che nella sua venticinquennale storia s'è fatto conoscere anche – e forse soprattutto – per le secchiate d'acqua mandate giù da un cielo apparentemente poco amico del popolo dei rally. Ombrelli chiusi, allora, nel fine settimana di passione sull'asfalto dell'Appennino ligure-emiliano. Per godersi al meglio lo spettacolo offerto dai centosette al via. E mani libere per applaudire protagonisti e comprimari. Luca Rossetti, certo, ma non solo.
Più veloce già nella prima prova speciale, il veterano friulano non ha sbagliato particamente nulla e poco assai ha lasciato ai suoi avversari di giornata. Non ha “firmato” tutte le nove prove speciali in cartellone: una l'ha pareggiata con Marcello Razzini, primo in solitario in un'altra occasione, e Alessandro Re e Pierre Campana ne hanno vinte una a testa. Ma il suo primato non è, di fatto, mai stato in discussione. Pur se giustamente non ci sta a parlare di gara facile.

“E' stata una trasferta positiva e il risultato, che mi permette di incrementare il mio vantaggio nella classifica dell'International Rally Challenge, mi rende ovviamente felice proprio perché so di essermelo sudato”, osserva. Aggiunge: “Nel finale ho alzato un po' il piede, ma fino alla settima piesse ho spinto parecchio. E sia nel secondo passaggio sulla Montevacà, sia nel secondo passaggio sulla Folta sono andato il più forte possibile”.
E se lui, a buon diritto, sorride, i meglio piazzati fra i suoi avversari si mostrano almeno sereni. Dice Alessandro Re: “Direi che è andata bene: come al Lirenas, anche qui il mio obiettivo era quello di provare a tenere il passo di un pilota velocissimo come Luca e non posso non essere soddisfatto di essergli stato piuttosto vicino”. Dice Pierre Campana: “E' stata la mia prima gara con una Skoda Fabia e la prima con la PA Racing, il tutto su strade che avevo scoperto solo nel corso delle ricognizioni: era scontato che non avrei potuto fare meglio di quanto ho fatto”.

Appena sotto il podio, quarto con una Peugeot 208 ad appena cinque secondi e quattro dal bronzo, il parmense Marcello Razzini  è raggiante. E non solo per essere stato il migliore dei locali: primo a interrompere la serie di successi parziali di Rossetti, s'è guadagnato un posto sotto i riflettori. Dando ottimi motivi per riflettere a chi va raccontando che la vettura con il Leone Rampante sul muso è ormai al capolinea.
Fra le due ruote motrici, primo posto per Michele Rovatti con una Renault Clio Super1600 davanti a Gianluca Tosi e Marco Runfola, entrambi su Renault Clio R3.
Nel Taro “light”, articolato su sette prove speciali, affermazione di Roberto Vellani (Peuget 208 R5) con un oltre un minuto su Luca Bertani (Còio Super 1600) e quasi due minuti e mezzo di Mirko Mazza (Renault Clio Williams).