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21 Mag [14:58]

Ratiglia, e il coraggio di dire basta

Con una decisione da apprezzare e che gli fa onore, Fabrizio Ratiglia ha deciso di ritirarsi al Rally della Lanterna dopo aver effettuato 3 prove speciali. Troppo vivo dentro di lui il ricordo di Lele Curto, scomparso nel drammatico incidente avvenuto in Valle d'Aosta assieme a Francesco Pozzi.
“La tragica scomparsa di Lele, amico carissimo e compagno in abitacolo di tanti rally è una ferita talmente aperta, da accompagnarmi costantemente", ha raccontato commosso Fabrizio dopo il ritiro. "Speravo che una volta risalito su un’auto da corsa, una volta riprovata la scarica di adrenalina della prima staccata, riuscissi a trovare la concentrazione e le motivazioni giuste per correre. Così non è stato. Lele è sempre nella mia testa. E così non si può correre. Non sono nelle condizioni psicologiche ideali. Nel rispetto della squadra, della scuderia e di chi mi sta a fianco, ho deciso di terminare la prova speciale numero 3 ad andatura moderata e di ritirarmi dalla corsa una volta concluso il tratto cronometrato”.
Fabrizio Ratiglia ci ha provato. Ieri sera, venerdì, si è seduto nell’abitacolo della Peugeot 206 Super 1600 dell’Autosport, con la quale era intenzionato a continuare l’avventura del Trofeo Asfalto, ha stretto la mano al navigatore Enrico Brazzoli e ha provato a concentrarsi unicamente nella guida e nell’ascolto delle note, iniziando il Rally della Lanterna. Subito Fabrizio ha capito che qualcosa dentro di lui non era più come prima. Ha stretto i denti. Stamattina ha disputato Portello, la seconda PS del rally. E lì Fabrizio ha continuato a porsi delle domande. Molte, troppe. La prova dopo, Massimo Canevari, Fabrizio ha tirato per qualche curva. Gli input richiesti per l’ennesima volta non sono arrivati. A quel punto il pilota di Biella ha alzato il piede dall’acceleratore e ha ristretto la mano a Brazzoli:
“Grazie, ma è meglio per tutti fermarci qui!”.
I due hanno concluso la PS, dopo aver visto l’ennesimo incidente, quello di Tagliani, dopodiché Brazzoli ha consegnato la tabella di marcia.
E’ stata una decisione umana, quella di Fabrizio Ratiglia, che trova piena comprensione nei vertici della scuderia TRT. Anzi, è una decisione che dimostra appieno lo spessore e la sensibilità dell’uomo Ratiglia.