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9 Mar [9:29]

Safari Rally in Kenya
Sogni e speranze
della spedizione italiana

Vuole vincere e lo dice. Senza tanti giri di parole: “Potrei raccontare che il mio obiettivo è portare a casa punti pesanti, da far fruttare a fine stagione quando sarà il momento di tirare le somme, ma non sarei completamente sincero”. Parla con calma, Andrea Navarra. Del resto, non sta scritto da nessuna parte che la determinazione ha bisogno di punti esclamativi. Guido D’Amore, suo compare anche in questa avventura a respiro mondiale, ribadisce il concetto: “Qui – ricorda il copilota imperiese – hanno vinto tanti grandi della specialità e solo il pensiero che potremmo trovare posto in un albo d‘oro nel quale ci sono anche i nomi di Miki Biasion e Tiziano Siviero mi mette i brividi”. C’è da crederlo: si parla del Safari. Del leggendario Safari che si appresta a a festeggiare il ritorno nel grande giro. Cinque anni dopo che i “signori del rally” l’avevano buttato dalla finestra, il grande rally africano rientra dalla porta. Che forse non è quella principale, non ancora, ma potrebbe diventarlo. Lo sanno bene anche gli uomini della Fiat che sono stati i primi a credere nell’Intercontinental Rally Challenge. E che si sono battuti perché l’appuntamento nella savana fosse inserito nel calendario. È una gara unica, affascinante e ovviamente difficile. “È più corto di una volta e le prove speciali non sono più interminabili, ma il vero avversario, per tutti, resta un percorso comunque insidioso”, osserva Nik Gullino. Il comandante in capo della spedizione fiattina in Kenya sta con i piedi ben piantati per terra. Al veterano cesenate e a Umberto Scandola, il giovane di bottega al qual è stata affidata la seconda Punto, non chiede la luna. “L’importante è non tornare a mani vuote, poi si vedrà!". Andrea Adamo, l’ingegnere che ha trasformato la Grande Punto in una macchina da corsa – è ancora più cauto: “Io – informa – sarò soddisfatto se entrambe le auto saranno all’arrivo”. Pensieri e parole prima di un impegno non come gli altri. “Per me – annuncia Luca Betti, l’altro italiano in gara con una Impreza noleggiata in Belgio – è un sogno che si realizza”. Oggi, nel pomeriggio, il primo verdetto: il programma prevede una kermesse a due passi dal centro di Nairobi. Novecento e qualche metro su asfalto e pavé, niente di che. Neppure un aperitivo. Ma buono per riallacciare i legami fra la gente del posto e la gara. Quelli che i tetri capi dell’Isc avevano brutalmente spezzato spostando il quartier generale nell’estrema periferia. In un bell’albergo, circondato di palizzate e reticolati come un fortino...

di Guido Rancati

Nella foto, Andrea Navarra con il fido Guido D'Amore