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19 Ott [11:25]

EuroRally ad Antibes
Travaglia ci prova

Enrique Garcia Ojeda, primo senza volere e sena volare dopo i primi nove round è fuori dai giochi: come Nicolas Vouilloz e Andrea Navarra, l’iberico non ha collezionato un numero sufficiente di presenze nella serie continentale per poter vincere il titolo. E ad Antibes non c’è. Ma a giocarsi la (rivalutata) corona continentale sulle strade delle Alpi Marittime sono in tanti. Per cominciare, Simon Jean-Joseph che pezzo dopo pezzo, con la Citroen C2, ha costruito un piccolo capolavoro. Il martinicano, vaso di cristallo in una cortile frequentato da panzer ed elefanti, può tornare ad essere Campione d’Europa. Vuole esserlo. Anche se saggiamente, dice in giro che il più resta da fare.
Il più è raccogliere punti pesanti domenica e qualche punticino strada facendo, piazzandosi fra i primi tre in ciascuna delle tre tappe. Come prevede un regolamento tanto intelligente che né i signori del mondiale, né i signorotti dell’italiano hanno voluto mutuare dai campionati continentali della Fia. Impresa possibile, quella che affronta. Ma non scontata. Qualche speranziella di agguantarlo ce l’ha Volkan Isik che all’Elpa s’è ricordato di essere un pilota (o almeno di essere pagato per questo) e non uno stunt-man. Ma più del turco, di Iliev e di Solowow, a sperare è Renato Travaglia (nella foto). Ha raccolto poco, fin qui, il trentino. Però ha dimostrato con costanza disarmante di essere ancora estremamente veloce. E motivato come un ragazzino. Parte con l’idea di andare a palla senza far troppi calcoli: i conti li farà alla fine, dopo aver spremuto ben bene la Grande Punto della Trico in una gara tosta. Lunga e difficile, con nove prove speciali da ripetere due volte per trecento e passa chilometri contro il cronometro. Su passi che solo a nominarli fanno ritornare in mente la storia dei rally. Uno su tutti: il Col del Turini...

di Guido Rancati