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14 Feb [11:53]

Gigi Galli: “Meno guerriero
ma non arrendevole”

Dice che in Svezia ha corso per costruirsi un futuro. Da camionista: “Se mi hanno visto, i dirigenti della Stobart mi offriranno di guidare uno dei loro autocarri”. Dice anche che correre su strade trasformate in acquitrini l’ha avvantaggiato: “L’anno scorso, manovrando ruspe e scavatori, ho imparato come ci si deve muovere nel fango e l’esperienza mi è servita parecchio”. La mette sul ridere, Gigi Galli. Di battuta in battuta, ricorda che lo sponsor della squadra che l’ha ingaggiato è un grosso autotrasportatore britannico. E che la passata stagione, mentre quelli con i quali ha duellato nel fine settimana scandinavo correvano, lui passava le giornate a dare una mano all’impresa che gli stava costruendo la casa.

Il livignasco non è un pivellino, in carriera ha già collezionato una sessantina di presenze nella serie iridata. Ma nelle ultime annate ha corso poco: sette rally con la Peugeot 307 nel 2006 e appena tre con la Citroen Xsara nel 2007. “A stare fermi – racconta – non si disimpara a usare un’auto da corsa, ma si perde l’abitudine alla bagarre. Il passo del mondiale è molto elevato e ci vuole un po’ di tempo per riabituarsi ad andare forte senza commettere errori”. Per farlo, ha scelto di mettere da parte il suo istinto guerriero. Almeno per un po’. “A Montecarlo, mi rendevo perfettamente conto che stavo sfruttando solo una piccola parte del potenziale della Focus, solo che non volevo sbagliare”. Nel Varmland ha osato di più e ha colto un più che buon terzo posto, impreziosito dal miglior tempo realizzato in una prova speciale. Senza esagerare con i rischi, assicura: “Per una volta che ho la certezza di disputare tutto il campionato, voglio aumentare il ritmo gradualmente”.

Il calendario non concede molte soste, a fine mese c’è la trasferta in Messico e Gigi Galli ci sarà: “È la prima, vera gara su terra dell’annata e non l’ho mai disputata. Da quello che ho visto effettuando le ricognizioni con un’auto a nolo, si corre su strade piuttosto scorrevoli. In questi casi, la mancanza di esperienza specifica si fa sentire di più, comunque ce la metterò tutta per portare a casa un altro risultato positivo”. Continuando a fare molta attenzione a non mettere le ruote oltre la carreggiata: “I tecnici della Pirelli hanno fatto un gran lavoro, ma l’obbligo di usare pneumatici senza “mousse” non consente più di “tagliare” le curve come si faceva fino a qualche mese fa. Il rischio di squarciare una gomma adesso è reale, e rappresenta un’incognita in più: io comunque partirò con l’idea di fare una gara regolare, poi si vedrà”.

Il podio svedese non gli ha dato alla testa. Essere quarto nella classifica del mondiale ad appena 1 punto da Sébastien Loeb, neppure. “Il mio obiettivo è migliorare in maniera progressiva per farlo devo fare più strada possibile, su ogni tipo di fondo. Certo, l’idea di migliorare il terzo posto svedese c’è, ma ci penserò più avanti, quando avrò ottimizzato il feeling con la Focus. Sempre che non mi dirottino a guidare un camion...”.

g. ran.