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Massimo Costa - XPB ImagesE’ il Max Verstappen della Alpine. Senza di lui, Pierre Gasly, grandine su Enstone, la sede storic...

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15 Gen [16:59]

IL COMMENTO
Montecarlo rivoluzionato
ma già bocciato?

Alla fine magari nevicherà e ci sarà da sgomitare per trovare un posto fra quelli che loderanno il coraggio dei dirigenti dell’Automobile Club di Monaco. Par già di sentirli dire che era ora che il “rally dei rally” tornasse a riproporre alcune delle speciali che hanno contribuito a renderlo grande, unico, inimitabile. Basta la parola: dici Burzet, Saint Bonnet le Froid, Saint Jean en Royans e non puoi non pensare a sfide epiche fra assi del tempo che fu su strade ricoperte di neve...
Però il 18 gennaio si avvicina e le strade della Drome e dell’Ardeche sono esattamente com’erano in autunno: pulite. Colpa delle stagioni che non sono più quelle di una volta, brontolano i vecchi nei bistrot dei paesi e paesini fra la triste Valence e la non troppo ridente Vals les Bans. E sarà anche vero che al Generale Inverno qualcuno ha strappato i gradi. Ma intanto qualcuno comincia a chiedersi se è stata davvero una buona idea rivoluzionare il percorso del Monte rinunciando a quel monumento che è il Col del Turini e al parco assistenza sul porto esclusivo e modaiolo del Principato. E costringendo protagonisti e comparse, più queste che quelli, a uno di quei transferimenti che non finiscono mai per raggiungere lo staterello incastonato fra mare e monti per la passerella finale sulla parte bassa del circuito. Nell’entroterra monegasco dicono di no: gli esercenti non hanno ovviamente gradito la rivoluzione e gli amministratori pubblici non hanno perso tempo per amplificare lo scontento dei loro elettori. Facendo penare assai Michel Boeri e i suoi per concedere loro i permessi per far passare il Monte-Carlo Historique sulle Alpi Marittime. Dove di neve, ovviamente, per adesso non ce n’è. Ma potrebbere sempre cadere. Come al Burzet...

di Guido Rancati