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La due giorni di test
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Rally

Rally d’Estonia – Shakedown
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I miracoli di Gasly
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18 Dic [17:49]

Mario Mannucci
non c’è più

“Lui, in quel momento, per me era "il navigatore" e ancora non sapevo neanche cosa volesse dire…”. Dice proprio bene Silvia Galleni ricordando un altro grande che ci ha lasciato: Mario Mannucci, per almeno un paio di generazioni di rallisti, è stato un preciso punto di riferimento. Il maestro, lo chiamavano così e non solo per le sue vittorie. E’ che lui, approdato nel mondo dei rally da pilota e poi convinto da Cesare Fiorio a cambiare sediolo, era sempre pronto a insegnare qualcosa a tutti. Con la semplicità di quelli bravi per davvero, senza atteggiarsi a professorino. Prima con Sergio Barbasio, poi con Sandro Munari (nella foto), aveva razziato una quantità enorme di vittorie. Ma non era riuscito ad appagare la sua enorme voglia di correre, non del tutto. E difatti, dopo una breve parentesi nei quadri dirigenziali della squadra Lancia, era tornato a scrivere e leggere note, a dettare il ritmo a gente tosta come Adartico Vudafieri e Attilio Bettega con il quale firmò l’ultima delle sue grandi imprese: miglior tempo con una Ritmo Gruppo A al Col del Turini. Dopo qualche annata spesa a dare una mano a vari organizzatori, s’era fatto da parte. Adesso, dolorosa, la notizia della sua morte colpisce e ferisce anche chi di quegli anni eroici ne ha solo sentito parlare.
Addio, Maestro.