3 Ago [9:34]
Gardemeister pronto a lottare sulla terra di casa
Forse non è un fuoriclasse. Ma di certo un brocco non è. Toni Gardemeister è come quei cavalli che per mettersi a galoppare sul serio hanno bisogno di sentir lo schiocco del frustino. Malcolm Wilson ormai ha imparato a conoscerlo e ha capito quando è il caso di intervenire. L'aveva fatto alla vigilia dell'Acropoli, l'ha rifatto in Argentina. Intimandogli di tirare fuori le unghie per difendersi dagli assalti sempre più pressanti di Harri Rovanpera. E tranquillizzandolo: “Se mai dovesse capitare che qualcosa vada storto - gli aveva detto all'alba dell'ultimo giorno di gara il padre-padrone della M-Sport - sarei comunque meno deluso di quanto lo sarei a vederti perdere una posizione senza lottare”. Il finlandese ha recepito il messaggio e s'è adeguato: al primo passaggio da El Condor ha lasciato un'altra manciata di secondi al connazionale, ma a Julio Cesare ha messo tutti in riga e ha di fatto chiuso la partita. Quarto, ha allungato la serie di piazzamenti iniziata a gennaio a Montecarlo e s'è messo in saccoccia altri cinque punti. Pochi per continuare a tener dietro Marcus Gronholm nella graduatoria iridata e tuttavia sufficienti a restare nel gruppetto degli inseguitori di Sebastien Loeb. È fatto così, il biondo di Kouvola. Per mettersi in azione deve ricevere l'input, come un computer. Anche Jakke Honkanen l'ha capito e informa che questo fine settimana a Jyvaskyla e dintorni ci penserà lui a stimolarlo come si deve: “Sugli sterrati di casa - annuncia deciso il copilota che da inizio stagione divide l'abitacolo della Focus con il numero 3 - a battersi per vincere ci saremo anche noi. Non sarà facile, ma Toni ha capito che dobbiamo provarci e vedrete che questa volta comincerà ad. attaccare fin dalla prima curva!”. Una promessa che per i soliti noti è quasi una minaccia.