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1 Ago [17:57]

IRC a Madeira - Finale
Basso vince col fiatone

FUNCHAL – Il terrore non corre sul filo. Ma solo perché il filo non c’è. Sul monitor compare il tempo di Giandomenico Basso nel bis di Paul e non serve neppure aspettare quello di Bruno Magalhaes per sapere che per lui – più lento di quasi otto secondi rispetto al mattino – qualcosa è andato storto.

Fa caldo, nella tenda comando dell’Abarth. Eppure sono brividi gelati quelli che scendono lungo la schiena dell’ingegner Gabriele Rizzo, di Nic Gullino, di Gabriele Palmitesta.
Secondi che sembrano minuti, minuti che sembrano ore. In attesa di stabilire un contatto-radio con il fronte, il tempo pare non passare mai. Poi la voce del veneto taglia l’aria: “Certo che è successo qualcosa”, risponde. Una pausa e aggiunge: “Mi sono girato”. E’ calmo, il Giando. E la sua voce rassicura gli uomini dello Scorpione. Ma restano ancora tre speciali e il margine sul lusitano è sceso sotto i dieci secondi. Che scendono nelle due prove successive. Lentamente, però scendono.

Al via di Chao Lagoa, ventidue chilometri, Magalhaes è a 7” e 8 da Basso. Il lusitano ci crede, a ragione, e sotto la tenda bianco-rossa si soffre. Fino alla fine. Il tempone del pilota della Peugeot Portoghese – 3” e 5 più veloce del veneto – non basta a rovinare la festa. E’ fatta, il Giando ce l’ha fatta. Da grande perché è un grande.
Basso tira finalmente il fiato e ammette che sì, la vittoria poco o tanto lo rilancia nell’Intercontinental Rally Challenge. E gli permette di mettere un’ipoteca sul Campionato d’Europa.

Guido Rancati

La classifica finale

1. Basso-Dotta (Abarth Grande Punto) in 3.09'55"4
2. Magalhaes- Magalhaes (Peugeot 207) a 3"5
3. Camacho-Calado (Peugeot 207) a 41"7
4. Vouilloz-Klinger (Peugeot 207) a 49"4
5. Meeke-Nagle (Peugeot 207) a 1'21"9
6. Loix-Miclotte (Peugeot 207) a 1'28"4
7. Nunes-Calado (Peugeot 207) a 4'57"9
8. Fontana-Cassina (Peugeot 207) a 5'50"6
9. Solowow-Baran (Peugeot 207) a 7'29"9
10. Freitas-Figueroa (Renault Clio S1600) a 10'22"4